Le associazioni ambientaliste e i comitati della Valle del Mela bloccano i facili entusiasmi di chi da per scontato che il termovalorizzatore all’interno della centrale A2A sia cosa fatta. Dalla conferenza di servizi che si è tenuta a Roma non sarebbero stati deliberati provvedimenti che in qualche modo avrebbero agevolato il percorso per la realizzazione dell’impianto alimentato da Css, un combustibile derivato dai rifiuti. Anzi. Proprio per questo sottolineano in una nota che «la battaglia è ancora aperta ed è necessaria la partecipazione di tutta la popolazione a tutela del nostro territorio della nostra salute».

«Si tratta di una notizia palesemente falsa che chi ha divulgato farebbe meglio a smentire – attaccano le associazioni – Ma cos’è successo in realtà? Lunedì scorso si è tenuta l’ultima Conferenza dei Servizi Aia sul progetto di A2A. Anche se i verbali di questa Conferenza non sono ancora stati resi pubblici, una cosa è certa: nessuna Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) e’ potuta essere stata concessa dalla Conferenza. Innanzitutto il provvedimento di Autorizzazione Integrata Ambientale dev’essere firmato dal Ministro dell’Ambiente – sostengono nella nota – e non esiste alcun provvedimento del genere. Ma soprattutto la concessione dell’Aia in questa fase è esclusa dalla normativa vigente che regola le procedure Aia e Via congiunte a cui e’ sottoposto l’inceneritore».

Ad essersi conclusa lunedì scorso è stata, invece, l’istruttoria Aia, che però svolge un ruolo non conclusivo all’interno della procedura Via e che serve ad individuare le prescrizioni che l’impianto dovrebbe rispettare per adeguarsi alle migliori tecnologie disponibili (Bat) nel proprio campo di appartenenza (vale a dire l’incenerimento).

«Le prescrizioni possono essere piu’ o meno severe – scrivono gli ambientalisti – ma in nessun caso un’istruttoria Aia puo’ concludersi dichiarando l’impianto non autorizzabile: quello e’ semmai un compito che spetta alla Via, che deve valutare, a differenza dell’istruttoria Aia, anche la compatibilità ambientale dell’opera. Ricordiamo che il provvedimento Via viene predisposto dal Ministero dell’ambiente di concerto con il Ministero dei beni culturali. Proprio quest’ultimo ha già rilasciato all’interno della procedura Via parere negativo vincolante. Nell’ambito della Conferenza Aia Comitati ed associazioni ambientaliste – si ricorda nel documento – hanno inviato una diffida nella quale si ribadisce l’obbligo, sancito dalla legge, di recepire le prescrizioni stabilite per gli impianti di valorizzazione energetica dal Piano regionale dei rifiuti, molte delle quali non sono rispettate dal progetto di A2A».