La Raffineria di MilazzoRaffineria di Milazzo, il tallone d’Achille della città 21 Maggio 2017 Cronaca, In Classe ISTITUTO IMPALLOMENI. La costruzione della Raffineria di Milazzo (“RM”) cominciò nel 1959, ad opera del magnate Attilio Monti. Richiese grossi finanziamenti, manodopera e materiali. Gli ettari di terreno su cui è stata costruita, furono sottratti ad una fiorente attività agricola con coltivazioni di angurie, pomodori e fagiolini; mentre nell’adiacente zona “Parco” vaste distese di gelsomini offrivano lavoro a migliaia di donne che coglievano questi fiori, venduti in tutto il mondo per essenze e profumi. Dal 1961, anno di completamento dei lavori, la Raffineria ha procurato un lavoro a tantissime famiglie milazzesi e non, il “posto fisso” dopo gli anni duri del dopoguerra, sembrò una manna dal cielo… ma il gioco ne è valso la candela? Nel 1993, un incidente che ha cambiato la vita di sette famiglie, sette operai morti a causa dell’esplosione di un impianto interno ha causato l’avvelenamento e subito la morte delle vittime. Nel 2014, invece, un altro episodio che ha terrorizzato tutta i cittadini. Divampa un incendio nel serbatoio 513, contenente “Virgin Nafta” che brucia per giorni, ma poi consumatosi il liquido infiammabile, si ferma. Ancora oggi dopo quasi tre anni il serbatoio non è stato ancora rimosso. Sicuramente una raffineria è il peggior modo di far passi avanti per l’ambiente, infatti, tantissimi casi di cancro sono stati ricondotti all’inquinamento che, propagatosi in 56 anni, è salito alle stelle. La “RM” sarà sempre il “tallone d’Achille” di Milazzo. JOLE AMALFA IA Liceo Classico Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 4.884 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT