ISTITUTO LEONARDO DA VINCI. “Congratulazioni ad Emmanuel Macron, ai Francesi che hanno scelto la libertà, l’eguaglianza e la fratellanza e hanno detto no alla tirannia delle fake news”. All’alba della nuova era, verso la quale si avvia una Francia appena uscita da una scottante fase elettorale, così in questi giorni su Twitter Donald Tusk, presidente del Consiglio Europeo, formula i suoi migliori auguri al trentanovenne neoeletto all’Eliseo, fondatore di En marche, che dopo ben 169 anni sottrae a Luigi Napoleone III il record di Capo di stato francese più giovane di sempre.

Parliamo proprio di una vittoria che sembra superare finalmente gli scetticismi europei più caldi e aggressivi portati avanti dai partiti estremisti e xenofobi che in questo periodo hanno percorso l’intero territorio comunitario,  lacerandolo spesso in alcune sue parti ma mai riuscendo ad intaccarlo del tutto: e se Macron in una delle sue prime dichiarazioni afferma “nei prossimi cinque anni la mia responsabilità sarà ritrovare l’ottimismo”, la scelta di utilizzare quest’ultimo termine non è lasciata al caso, ma rivolta ai cittadini francesi , che con il loro 66% in favore del nuovo presidente liberista hanno dato riprova della loro fiducia in un governo repubblicano, hanno deciso di credere ancor prima che in una Francia ed in una Europa unita, nei valori della Repubblica e nei principi fondamentali di giustizia e libertà, non facilmente alienabili mediante l’attuazione di politiche razziste ed estremiste, miranti alla creazione di paura all’interno della comunità, volte alla chiusura nazionale ed alla fomentazione delle masse contro i propri concittadini d’oltreconfine ancor prima che contro la mera Unione Europea.

Un ottimismo, dato quindi da un segnale positivo che fa ben sperare, ma anche un ottimismo che deve essere conquistato negli anni a venire mediante l’attuazione di politiche che incentivino il mercato economico e lavorativo , che diano maggiore speranza ai Francesi e ne assicurino la difesa e sicurezza attraverso una strategia efficace nella lotta contro il terrorismo, affinché il 33% della popolazione che aveva dato la propria fiducia alla linea intrapresa dal Front National di Marie Le Pen abbia modo di abbandonare la propria diffidenza iniziale, comprendendo che, prescindendo dalla nazione in cui ci si trova, il rifiuto di toni egoistici,  razzisti, denigratori delle differenze umane  non può che rappresentare un punto di arrivo, un passo decisivo nella costruzione d’una società  giusta e solidale.

ELISA SQUADRITO V C

Turismo