«Infiltrazioni d’acqua nella nuova banchina di via XX Luglio nel porto di Milazzo». Il sindaco Giovanni Formica ha informato le forze politiche su quanto verificatosi nel corso dei lavori per la realizzazione della banchina XX Luglio.

“Dalle informazioni assunte – ha esordito – ho appreso che tra l’aggiudicazione dell’appalto e l’inizio dei lavori, Milazzo è stato dichiarato Sito di interesse nazionale. Ciò ha comportato l’esigenza di adeguare il progetto al nuovo quadro normativo. E’ stata così predisposta nel 2011 una perizia di variante e suppletiva nella quale è stato stabilito di modificare il progetto seguendo una prescrizione imposta dal Ministero dell’Ambiente e cioè l’applicazione di un telo impermeabile per la realizzazione di una grande struttura “a sacca” perché era previsto che i materiali di dragaggio dovessero essere riutilizzati per il riempimento della nuova banchina. Si è così passati dal progetto di una banchina cosiddetta “a cassoni” ad una a “palancole”, fissate sul fondale. Si è passati al riempimento della “sacca”, ma sembrerebbe che il telo abbia trattenuto l’acqua, per cui la sabbia non si è compattata e quindi attualmente lì si ha un notevole quantitativo di acqua e sabbia. E’ chiaro che se questo materiale non sarà compattato non potrà avvenire la copertura della banchina e sottoporla alle prove di carico in sicurezza. Per superare questo problema pare si stiano individuando altre soluzioni. L’Amministrazione ha comunque chiesto non solo chiarimenti all’Autorità portuale ma anche di accelerare i tempi per il completamento dell’opera”.

Il primo cittadino ha anche parlato della questione accorpamento con Gioia Tauro. “Ho avviato qualche interlocuzione per valutare se ci siano le condizioni per promuovere il ricorso – ha aggiunto Formica -. Sono convinto che bisogna utilizzare tutti gli strumenti per scongiurare questo accorpamento ai porti calabresi; credo molto meno alla tesi del porto regionale per ragioni legati ai profili economici che investono la nostra Regione. Ritengo che il porto di Milazzo debba restare in un sistema portuale siciliano: ho ipotizzato quello di Palermo. Questo anche in relazione alle prospettive disegnate alle ipotesi sollevate di realizzazione dell’aeroporto a Giammoro. Anche questo nodo ritengo sarà presto sciolto visto che mi risulta di un confronto a breve tra gli investitori e il governo regionale”.

Da ultimo Formica ha  annunciato alle forze politiche che lunedì 27, in occasione dell’incontro a Messina sulla portualità con il Ministro Delrio, rappresenterà tutte le questioni della portualità milazzese, partendo proprio dalla non accettazione dell’accorpamento con Gioia Tauro.

IN CONSIGLIO. Questione porto e rapporti con l’Autorità portuale hanno caratterizzato la seduta del Consiglio comunale dedicata poi alla discussione e approvazione della modifica del regolamento sulla tassa di soggiorno.

Il “botta e risposta” tra il presidente Nastasi e il commissario dell’Autority De Simone sui lavori relativi la banchina XX Luglio, ha riaperto le polemiche dei mesi scorsi e già in apertura di seduta il presidente Gianfranco Nastasi ha comunicato alle forze politiche di aver deciso di richiedere all’ente messinese i verbali delle riunioni del Comitato portuale relativi all’ultimo quinquennio per fare il punto della situazione sugli interventi deliberati per il porto di Milazzo. Un’altra richiesta riguarda quella degli introiti ottenuti – sempre negli ultimi 5 anni – dall’Autorità portuale dal porto di Milazzo e il successivo reimpiego per interventi migliorativi dello scalo. In merito alla questione banchina, il presidente del Consiglio ha ricordato che il 31 dicembre 2016 doveva essere il termine di completamento e invece i lavori sono bloccati e non si sa ancora quando riprenderanno. Ha anche stigmatizzato la presenza del relitto dell’aliscafo Masaccio proprio all’ingresso dell’area portuale, “sicuramente un biglietto da visita tutt’altro che gradevole”.

Sulla replica dell’Autorità portuale è intervenuto anche il consigliere di minoranza, Pippo Midili. “La storia di questa banchina (XX Luglio) è lunga – ha esordito – e invito il presidente dell’autorità portuale ad evitare di fare intravedere la possibilità di ricorrere all’autorità giudiziaria. Lo faccia subito così capiamo davanti la magistratura cosa è accaduto. Nella nota di chiarimento si parla di problema tecnico. Ma qual è il problema tecnico? Il progetto dell’opera è stato sottoposto al vaglio del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici che lo ha licenziato positivamente e del parere favorevole della Conferenza Speciale dei Servizi voluta dalla Regione Sicilia che finanzia l’opera. In entrambi i casi si tratta di autorizzazioni rilasciate ben prima che sulla Gazzetta Ufficiale Italiana l’area interessata dai lavori venisse inclusa nell’Area SIN (sito di interesse nazionale). Piuttosto che indignarsi con il Presidente del Consiglio, l’Autorità portuale dica in maniera chiara cosa sta succedendo e per quale ragione”.  

Il consigliere Alessio Andaloro invece è tornato sulla questione dell’accorpamento comunicando che ad Augusta è stato già presentato ricorso al Tar per evitare l’unione con Catania. “In altri luoghi della nostra regione dunque  – ha detto – si sta cercando di difendere l’autonomia della propria autorità portuale. Analoghe iniziative non ci sono a Milazzo dove ci si limita alle dichiarazioni. Allora l’ingresso nell’Autorità portuale fu accettato perché si auspicava un potenziamento del porto e quindi un ritorno per l’occupazione. Nulla di tutto questo è avvenuto e anzi il porto ha avuto un arretramento dal punto di vista sia funzionale che economico. Basta vedere cosa fanno gran parte delle maestranze dell’ex compagnia portuale Garibaldi. Sulla banchina XX Luglio credo che sia doveroso sapere esattamente cosa è accaduto e cosa sta accadendo visto che l’Autorità portuale nella propria nota non parla né di ripresa dei lavori, né di tempi di completamento”.

Anche il consigliere Antonio Foti ha ritenuto opportuno dare un contributo alla questione ricordando che “il consiglio comunale ha approvato due mozioni sulla portualità delle quali bisogna tener conto. Non sono molto d’accordo col porto regionale, ma valutare l’ipotesi di un accorpamento in ambito regionale credo sia il percorso da seguire”.

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Paolo
Paolo
7 anni fa

Quindi è l’acqua il problema? Con tutto il mare intorno, poteva essere il minimo. Se poi le infiltrazioni sono di altro genere…..

Pasquale
Pasquale
7 anni fa

Anziché dell’infiltrazioni d’acqua nel porto perché non si preoccupa dell’infiltrazione di barcellonesi nel suo entourage amministrativo-politico?

Massimo Cusumano
Massimo Cusumano
7 anni fa

Purtroppo la mia totale delusione e’stata ed e’ che dal 1994 l’invito ai politici milazzesi a riflettere sull’importanza del porto nn e’stato ascoltato.Costoro hanno preferito dedicarsi al porticciolo senza concludere nulla visto che nel 2002 i soldi sono stati dirottati a Marina di Ragusa . La verita’??? Milazzo nn doveva e nn deve avere svilulppo economico , occupazzionale.

Massimo Cusunano
Massimo Cusunano
7 anni fa

Adesso per volonta’ politica e diciamo anche ,nessuno di voi amministratori ha capito il danno che avete procurato ad accettare il passaggio con Gioia Tauro, la disoccupazione ambito porto aumentera’ . Tea Messina e Gioia il lavoro verra’ distribuito. Milazzo , aprite un fazzolettino di carta,stropicciatelo e disegnate piu’ cose possibili….il nostro porto? Uguale

Massimo Cusunano
Massimo Cusunano
7 anni fa

Nn doveva essere accorporata con Messina . Nel 1994 nasce la riforma portuale e Milazzo ha le carte in regola , basta vedere da circomare a capitaneria di porto . Questo significava che il ministero aveva accordato, anche per le entrate in denaro,l’autorita’Portuale. Chi sono i colpevoli a consegnarsi a Messina??