Il bradipo FlashAssenteisti al comune di Milazzo? Io temo i dipendenti “modello” 26 Ottobre 2016 Il Commento 11 Commenti IL COMMENTO. Assenteisti? Io comincio ad avere paura dei “dipendenti modello” del comune di Milazzo. Quelli che stanno attaccati alla sedia, accumulano ore di straordinario e non si capisce che cosa facciano tutta la giornata visto che l’attività di Palazzo dell’Aquila ha la velocità di Flash: non il supereroe dalla tuta rossa ma l’impiegato bradipo di Zootropolis. Il Tribunale del riesame ha reintegrato una decina di dipendenti del comune di Milazzo coinvolti nell’indagine antiassenteismo della Guardia di Finanza. Rimangono ancora tutti nel mirino della magistratura. Su 59 indagati originari, però, il cerchio si sta restringendo su una sparuta minoranza di impiegati accusati di “assenze arbitrarie” in maniera continuativa. In queste ore i messi comunali stanno notificando le convocazioni dinnanzi alla Commissione disciplinare composta dai dirigenti Michele Bucolo, Francesco Consiglio e dal segretario comunale Evelina Riva. Si parte a metà novembre. Se devo essere sincero, però, a leggere i quotidiani locali e ad ascoltare le storie di amici e conoscenti che hanno avuto la sventura di imbattersi negli uffici comunali, forse bisognerebbe preoccuparsi non solo di chi “beggiava” il tesserino e andava via, ma specialmente di chi rimane strenuamente alla propria scrivania tutto il giorno, sobbarcandosi, addirittura, anche estenuanti ore di lavoro straordinario. Non dimentichiamo che se 59 erano assenteisti, gli altri 300 colleghi si trovavano regolarmente sul posto di lavoro. Dipendenti “modello” che, però, non spostano una carta perché – ahimè – c’è sempre il cavillo che glielo impedisce e non si sforzano di trovare una soluzione; che fanno perdere finanziamenti per l’indolenza e l’incapacità di studiare i bandi (escludiamo la malafede perché si tifava per il sindaco sbagliato); coloro che per non apporre una firma bloccano opere pubbliche o ordinanze vecchie di mesi; quelli che tentano di nascondere la propria ignoranza e arroganza dietro l’applicazione inflessibile della legge, che spesso viene applicata ai nemici e interpretata agli amici. Di pratiche firmate dai professionisti “sbagliati” ce ne sarebbero a non finire. E quelli che ti sbloccano la pratica non perchè è il loro lavoro ma perchè ti fanno la “cortesia”, non ne parliamo. Cose che succedono dappertutto, dirà qualcuno. E Milazzo non è esente visto che – come ci ha spiegato il sindaco Formica dagli studi di Piazza Pulita (La 7) – “anche a Milazzo c’è la mafia come nel resto della Sicilia”. A questo punto pongo una domanda provocatoria. C’è chi chiede alla commissione disciplinare pene esemplari . Che debbano pagare un prezzo, se non altro per l’imbecillità nel non essere stati più accorti, siamo tutti d’accordo. Ma siamo sicuri che se la Guardia di Finanza avesse ripetuto i controlli, ad essere indagati sarebbero state le stesse 59 persone? Gianfranco Cusumano Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 4.597 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT