Al Comune di Milazzo scoppia “la crisi della ricotta salata” (video) 11 Giugno 2016 Cronaca 25 Commenti Stefania Quattrocchi (I Democratici) VIDEO. La maggioranza consiliare del comune di Milazzo rischia di perdere “pezzi” per colpa di una…fila saltata al supermercato. E per un pezzo di “ricuttedda“. Al comune di Milazzo si è consumata quella che è stata definita la crisi della “ricotta salata”. Uno scontro tutto interno alla maggioranza consiliare che ha portato alle dimissione dalla carica di vice presidente della I Commissione della consigliera Stefania Quattrocchi. La vicenda ha per protagonista la giovane esponente dei Democratici e Francesco Alesci, anche lui tra gli scranni della maggioranza. In sostanza Alesci nella seduta del 30 maggio scorso si era scagliato verbalmente contro la Quattrocchi perdendo la testa per alcuni secondi, quelli necessari per dare vita ad un piccolo caso che ha fatto discutere ampiamente gli addetti ai lavori e non solo. LA FILA AL SUPERMERCATO. Tutto è partito da un “innocuo” inciso contenuto nell’intervento di Pippo Midili, esponente dell’opposizione, il quale ha fatto ironicamente i complimenti al consigliere specializzato «nel salto della fila al supermercato». «Lo faccio sperando di poterne emulare le gesta in futuro – ha commentato l’ex assessore al Bilancio – non so chi sia, l’ho letto nella pagina facebook del presidente del consiglio». Francesco Alesci A quel punto ecco andare su tutte le furie Alesci che – evidentemente sentendosi chiamato in causa – prima tenta di rispondere a Midili e poi si scaglia verbalmente contro la collega Quattrocchi, la quale si era limitata a chiedergli un atteggiamento consono. La consigliera lascia l’aula, si interrompe l’audio, e il vice presidente del consiglio Maurizio Capone sospende la seduta. IL RICUTTEDDA GATE. Quando riprendono i lavori Alesci, ancora scosso, prende la parola e racconta la sua versione della “ricuttedda gate”. Prima ha ricordato la sua «coerenza e il rispetto delle istituzioni» portate avanti nel corso della sua carriera politica. Poi ha rinnegato il presidente del consiglio Gianfranco Nastasi «che non mi rappresenta più» e invitato il collega Fabrizio Spinelli, a capo della I commissione, «a sottoporci lo statuto comunale per completare l’iter che prevede la sfiducia del presidente del consiglio». Per quanto riguarda la vicenda ha smentito il “misfatto”. «Mi sono avvicinato al banco dei salumi e dopo avere atteso che finisse “l’emerito” (Nastasi, ndr) ho chiesto al commesso di porgermi un pezzettino di ricotta salata preconfezionata e già prezzata scusandomi con le due persone prima di me». Da sinistra Gianfranco Nastasi e Pippo Midili LE ACCUSE. La vicenda, però, non si è conclusa, quella sera. Molti la ricotta salata non la digeriscono. La Quattrocchi, infatti, ritenendo che la sua figura di consigliera comunale», fosse stata «mortificata», nella seduta successiva del 7 giugno ne ha per tutti. «La gravità di quanto accaduto mi porta a dissentire dall’atteggiamento tenuto dal vice presidente del consiglio comunale che – in rappresentanza dell’intero consiglio – invece di esercitare il suo potere e dovere si limitava a staccare l’audio della diretta streaming e a sospendere il consiglio per 5 minuti. Poi ha dato la parola ad Alesci non per scusarsi ma per raccontare la storia della “ricotta salata”». Accusa Alesci di avere utilizzato «vocaboli sconvenienti e lesivi per apostrofare una collega». Quattrocchi si dice «basita dal comportamento del capogruppo Franco Rizzo che non ha ritenuto necessario intervenire prendendo le distanze da un collega della maggioranza che si permette di apostrofare con parole ingiuriose e volgari una persona e consigliere dello stesso gruppo». Così si è dimessa dalla carica di vice presidente della commissione presieduta dallo stesso Alesci «che non credo a questo punto possa ricoprire la carica visto che la III commissione si deve occupare del rispetto della persona e di Cultura». LE SCUSE. Sentita e, a tratti, commossa la replica di Francesco Alesci il quale ha chiesto scusa, ammettendo che l’intervento «non era stato consono alla mia statura umana e personale». «Che io abbia esagerato lo riconosco – ha detto – ma c’erano state a monte delle motivazioni che non sto a indicare come elementi di scusa: l’atteggiamento di chi in un consesso come questo alza la voce è già in comportamento sbagliato. Ho provato a scusarmi con la collega provando a chiamarla la stessa sera e il giorno dopo e alla prima commissione utile ho interrotto i lavori per porgere le mie scuse più vere e sentite. La mia storia personale e di uomo con i capelli bianchi mi obbligavano a fare questo. Ho sbagliato ad alzare la voce e non me lo perdonerò mai». Alesci ha concluso l’intervento pregandola di ritornare sui suoi passi e di continuare a mantenere la carica di vice all’interno della commissione «per riprendere quel percorso che per colpa mia rischia di essere interrotto». Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 5.463 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT