IN CLASSE (La città raccontata dagli studenti di Milazzo). Il famosissimo Teorema di Pitagora è stato formulato realmente dal grandioso matematico greco di cui porta il nome? Secondo le regole della scuola Pitagorica, ogni scoperta doveva essere attribuita al maestro (Pitagora di Samo), anche dopo la sua morte, poiché era lui ad ispirare qualsiasi lavoro dei discepoli! Possiamo quindi immaginare che ad elaborarlo fu, per esempio, uno suo studente! Nonostante ciò, se vogliamo essere più precisi, Pitagora (o un suo discepolo fu solo colui che lo dimostrò e lo fece conoscere. Infatti, in una tavoletta d’argilla ritrovata tra le rovine di una città mesopotamica, risalente al periodo Paleobabilonese della dinastia Hammurabi (1800-1600 a.C.), vi è disegnato un quadrato e le sue diagonali. Su un lato è riportato il numero 30 e su una diagonale i numeri 1,41… e 42,42…, tutti numeri espressi nel sistema sessagesimale, quello usato dai babilonesi. I calcoli qui espressi indicano che già da allora il “Teorema di Pitagora” era noto. Tale tavoletta, è attualmente riposta negli USA all’Università di YALE. Secondo una leggenda, quando Pitagora venne convocato sull’isola di Samo nel 535 a.C. al Palazzo del tiranno Policrate, mentre attendeva di essere ricevuto passeggiando per l’anticamera del Palazzo, il suo sguardo si posò sul mosaico che ricopriva il pavimento. Pitagora, successivamente, davanti agli occhi del tiranno Policrate, staccò le tessere del mosaico e cominciò a ridisporle sulla propria mano e concluse: LA SOMMA DELL’AREA DEI QUADRATI COSTRUITI SUI DUE CATETI DI UN TRIANGOLO RETTANGOLO E’ EQUIVALENTE ALL’AREA DEL QUADRATO COSTRUITO SULL’IPOTENUSA DELLO STESSO. Ma come arrivò Pitagora a tale conclusione ?!? Per prima cosa Pitagora ha osservato che il mosaico era composto da grandi tessere quadrate tutte tra loro equivalenti, solo che alcune erano composte da quattro triangoli rettangoli tutti tra loro congruenti e da due quadrati di dimensioni diverse, mentre altre erano composte da quattro triangoli rettangoli sempre tra loro congruenti e da un solo quadrato . Già i Greci sapevano che se da cose uguali eliminiamo cose uguali ciò che otteniamo sono sempre cose uguali . Perciò Pitagora prese una tessera quadrata per ogni tipo a levò tutti i triangoli rettangoli di cui erano in parte composti, così facendo ottenne dal primo tipo di quadrato due quadrati di dimensioni diverse i cui lati avevano le misure dei cateti dei triangoli rettangoli; dall’altro tipo di tessera quadrata ottenne un quadrato con il lato congruente all’ipotenusa dello stesso triangolo rettangolo; scoprì così che la somma dei quadrati costruiti sui due cateti di un triangolo rettangolo equivale al quadrato costruito sull’ipotenusa dello stesso.

Mattia Mandrich II B

Istituto Comprensivo Terzo – Media “Zirilli ”