(foto archivio)«Curiamo il verde pubblico di Milazzo coinvolgendo associazioni no profit» 16 Aprile 2016 Il Commento 2 Commenti LA LETTERA. Curare il verde pubblico di Milazzo coinvolgendo le associazioni no profit del Terzo Settore. A proporlo al sindaco Giovanni Formica, con una lettera aperta, è una lettrice di Oggi Milazzo: la signora Maria Di Meo. Ecco il testo inviato alla mail redazione@oggimilazzo.it: Impegnata nell’associazionismo e nel volontariato sono a scriverle per cercare di suggerire e proporre una buona pratica svolta in altre realtà nazionali per la nostra Milazzo. La difficoltà della continua manutenzione delle aree verdi è ormai una questione aperta, causata dalla mancanza di risorse, ma la sempre maggior fruizione rende questo tema importante per la integrazione sociale nei quartieri, in particolare dei bambini e degli anziani, per la tutela dell’ambiente, per la pratica degli sport liberi e per il decoro della città. Oltre alla trascuratezza vi è il problema della sicurezza. Da anni collaboro con organizzazioni del Terzo Settore che propongono in altre realtà territoriali una soluzione utile, risparmiando risorse ed incrementando il peso del valore dell’integrazione sociale: l’applicazione di progetti di economia civile e circolare per gestire gli stessi spazi verdi. Come possiamo attuare questa teoria innovativa, che è all’ordine del giorno delle riforme economiche e sociali? Proprio iniziando dalla riviera di ponente e dalla spiaggia. Le Amministrazioni comunali potrebbero affidare la gestione delle aree verdi a coordinamenti territoriali di Terzo Settore, che includendo l’impegno dei locali cittadini ed una quota di risorse tributarie del quartiere, o dell intera comunità, avrebbero il compito di svolgere i lavori di normale gestione, di svolgere una programmazione di attività sociali condivise, di prevenire e segnalare problemi di sicurezza. Le aree verdi rimarrebbero pubbliche e gratuita la fruibilità, compresa quella delle strutture ludiche o sportive, così la partecipazione alla programmazione sociale, ma si concederebbe agli operatori di Terzo Settore di finanziare ciò tramite attività economiche di accoglienza. Tale progetto può essere svolto solo tramite soggetti di Terzo Settore perchè non hanno il fine dell’utile economico, che deve essere sempre reinvestito, e perchè è l’unico sistema di partecipazione diretta e democratica dei cittadini residenti interessati ad una cittadinanza attiva. Anche sistemi di commutazione della pena o di baratto amministrativo, contestato dalla corte dei conti, in questo caso, tramite il Terzo Settore potrebbero essere utilizzati. La sottoscritta segnala agli Amministratori locali tale proposta, mettendo a disposizione volontariamente le proprie competenze per rendere possibile la realizzazione di questa stessa soluzione amministrativa, conciliando le esigenza finanziarie con quelle sociali. Mi permetto di divulgare la lettera, considerandola aperta, poichè ritengo l’argomento utile per un confronto sociale, non avendo ruoli rappresentativi, e la trasparenza di tale metodo esprime il mio disinteresse per fini personali. Maria Di Meo Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 2.790 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT