Crolli di intonaco ai Molini Lo PrestiUn progetto d’artista per riqualificare i Molini Lo Presti 5 Febbraio 2016 Cultura e societa' Un progetto d’artista per riqualificare i Molini lo Presti. Si chiama MILL_Milazzo call artists, a lanciarlo è l’associazione Arte E a Capo. I lavori ricevuti verranno esposti all’interno del nostro spazio, Cantieri Zeta, accanto ai Molini Lo Presti su Via dei Mille. Quattro opere selezionate da una giuria di “esperti” saranno esposte sulla facciata dell’edificio, le cui finestre sono chiuse da vent’anni. Nel 1903 dalle finestre del pianterreno dei Molini Lo Presti filtrava luce sulle scorte di grano e farine e nei depositi di carbon fossile, ai quali gli operai accedevano dal cortile interno, centro nevralgico dell’edificio industriale. Non era un caso che la famiglia Lo Presti avesse commissionato la costruzioni dei Molini dinanzi al mare perché proprio a mezzo di piroscafi giungeva il grano da destinare alla lavorazione, cessata definitivamente nel 1996. E dinanzi allo stesso mare nasce per Arte E a Capo «la necessità di ristabilire un relazione tra la città e i Molini, un relitto della memoria storica e del travaglio economico di Milazzo». Da qui nasce MILL_Milazzo call artists, una chiamata per artisti e collettivi nel campo delle arti visive, con cui si chiede ai partecipanti di raffigurare le loro visioni sui Molini e con queste rendere la facciata dell’edificio capace di raccontare storie ai passanti, attraverso l’arte. «Sentiamo la necessità di spalancare quelle finestre, di raccontare il territorio e confidiamo nel potere immaginifico dell’arte per farlo – spiegano i promotori – Tutti i dettagli del bando sono sul sito www.arteeacapo.com. Il bando aperto oggi, con scadenza il 19 marzo prossimo, è il primo progetto di “rigenerazione urbana” che lanciamo dopo l’apertura di Cantieri Zeta, spazio di coworking artistico-artigianale, che si prefigge di diventare luogo di incontro e di progettazione dal basso, un neonato incubatore di professionisti e di idee come tanti che si stanno diffondendo in Italia». Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 2.577 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT