Sul caso di favismo che colpisce una donna residente a contrada Scaccia si mette di mezzo il Ministero della Salute. Ieri Oggi Milazzo ha pubblicato l’appello del signor Stefano P. il quale raccontava il calvario della moglie affetta da favismo, una malattia che le impedisce di stare a contatto fave e piselli, e che a distanza di un mese non riusciva a impedirne la coltivazione in un terreno vicino casa. «Il comune aiuti mia moglie», diceva. Il sindaco Giovanni Formica, ad onor del vero, sin da subito si era attivato. Ma di mezzo si è messo un ricorso legale e un parere emesso dal Ministero della Salute.

«Vista la particolare delicatezza della questione trattata, trovo opportuno offrire qualche chiarimento, anche alla famiglia interessata con la quale non ho avuto il piacere di interloquire direttamente – scrive Formica ad Oggi Milazzo –  Il 7 ottobre  il sig. Stefano P.  allegando documentazione medica, ha chiesto che venisse emessa ordinanza di divieto di coltivazione di fave e piselli nel raggio di 200 metri dalla propria abitazione a causa del favismo da cui risulta affetta la propria moglie.
Per le possibili, ovvie, implicazioni del caso, lo stesso giorno ho provveduto ad emettere l’ordinanza richiesta (n. 146 del 07/10/2015). Il 23 ottobre, ho ricevuto, a mezzo pec, richiesta di revoca dell’ordinanza emessa, a firma del legale dell’istante. Attraverso la citata richiesta ho appreso che un coltivatore diretto, a settembre, aveva messo a dimora nel proprio fondo agricolo, ricadente all’interno dell’area di divieto, una coltivazione di piselli. A sostegno della chiesta revoca, è stato allegato il parere n. 9 del 19/11/2012, emeso dal Ministero della Salute, “Dipartimento della Sanità Pubblica Veterinaria, della Sicurezza Alimentare e degli Organi Collegiali per la Tutela della Salute”, secondo il quale attualmente non vi sono “evidenze sufficienti per poter affermare che esista una correlazione tra l’esposizione a pollini di fave e piselli e l’insorgere di crisi emolitiche in soggetti affetti da deficit di G6PD».
Lo stesso giorno, agenti della Polizia Municipale si sono recati sui luoghi accertando che nei pressi dell’abitazione della persona affetta da favismo erano regolarmente affisse copie dell’ordinanza di divieto di coltivazione e commercializzazione e che, effettivamente, a poca distanza risulta presente una piantagione di piselli.
«Alla luce della singolare situazione determinatasi e in assenza di disposizioni legislative in materia, per il tramite degli Uffici Comunali ho provveduto a richiedere parere urgente a carattere medico-scientifico all’Azienda Sanitaria provinciale  Messina – conclude il sindaco Giovanni Formica – non appena sarà acquisito il chiesto parere provvederò ad adottare, nuovamente con grande tempestività, i provvedimenti più opportuni».

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milazzese d.o.c.
milazzese d.o.c.
9 anni fa

Quindi fatemi capire, per il sindaco e tutti i preposti interessati compreso il coltivatore è meglio qualche kilo di piselli o fave piuttosto che la vita di una persona??? ho capito giusto??? ho l’impressione che siamo alla frutta.
SINDACO naturalmente non sei un medico e capisco ma sei un avvocato e hai fatto un ordinanza con una legge che parla chiaro, i pareri vengono dopo, intanto abbi le p….le per farla rispettare.
E se nel frattempo la signora sta male chi interviene?????

Antonio
Antonio
9 anni fa

Ma il coltivatore in questione è un fornitore della findus??? La coltivazione in merito è l’unica fonte di reddito familiare???

Avvocato con g6pd
Avvocato con g6pd
9 anni fa

C’é una legge.. Che permette di ordinare il divieto di coltivazione.. Che poi vi sia un parere è del tutto ininfluente..

rocco
rocco
9 anni fa

ma è conclamata la pericolosità del favismo su soggetti affetti da questa patologia! informati bene si rischia la vita!!!ministero o non Ministero prenditi la responsabilità e fai togliere questa coltivazione !!! nemmeno di questo sei capace ma da chi siamo governati !!!!

Pipoo Sturiale
Pipoo Sturiale
5 anni fa

La legge consiste nei pareri del Ministero della salute, piselli e fagioli non c’entrano, è controverso per le piante in fioritura che al massimo possono provocare melessere e non crisi. Il Sindaco non è obbligato, può, anche se non serve, ma piselli e fagioli, ripeto, non c’entrano.