Il comune di Milazzo potrebbe nuovamente dichiarare il dissesto. L’indiscrezione prende sempre più piede dopo che l’Organo straordinario di liquidazione del Comune di Milazzo, decaduto dopo che il Tar ha annullato il default, ha confermato in una relazione depositata ieri ben 61 milioni di euro di debiti al 31 dicembre 2011. A confermare che qualcosa nell’aria sta cambiando sono le parole del sindaco Giovanni Formica il quale se ad agosto, durante una conferenza stampa, dava per scontato, il percorso del “Salva debiti” – procedura che, però, avrebbe vincolato il comune per decenni – in un comunicato diffuso nelle ore scorse ipotizza percorsi diversi: «Al momento nessuna ipotesi di percorso da seguire sino a quando non avremo una “fotografia” chiara della situazione contabile – dice Formica – Siamo tornati insomma al 2011 quando la gran parte del precedente Consiglio comunale, prima di dichiarare il dissesto, chiedeva di avere un quadro chiaro della situazione. Oggi noi siamo impegnati proprio a fare questo. Completate le risultanze si prenderà la decisione migliore nell’interesse della collettività». Una scelta che già da tempo molte persone a lui vicino “caldeggiavano”: rifare anni di bilanci avrebbe paralizzato l’amministrazione.

«L’attività dell’Organo di liquidazione fornisce un dato incontrovertibile – afferma il sindaco Giovanni Formica – quello che al 31 dicembre il debito residuo di massa passiva ammonta a quasi 19 milioni dei quali 15 da ritenersi fuori bilancio perché non iscritti nei documenti contabili dell’Ente e che comunque – lo scrive la stessa Commissione – avrebbero potuto essere saldati dall’Osl. Non a caso ci sono ancora 14 milioni della somma ricevuta dal Ministero con il decreto legge 66/27 (17 milioni di euro), che adesso dovranno essere restituiti visto che erano collegati al dissesto». Formica, aggiunge:  «Per il resto ritengo che si debba procedere all’accertamento della situazione contabile dell’Ente che non viene fatto specificamente dalla Commissione. Mi riferisco al calcolo dei residui attivi ma soprattutto passivi, che così come prevede la normativa necessita di un’azione di riaccertamento straordinario per verificare se ad oggi, l’ammontare del 2011 trova piena rispondenza. Stesso discorso per i crediti dell’Ente e anche per la dubbia esigibilità occorrerà verificare lo stato delle procedure attuate per recuperare il dovuto».

Ad agosto, il sindaco, però, era certo che la “Salva Comuni” avrebbe garantito «tempi certi i pagamenti ai creditori e consentirebbe all’ente di spalmare il debito con un tasso d’interesse bassissimo in trent’anni». «Questa Amministrazione – aveva chiarito Formica – ha deciso che il percorso più adatto è quello di ricorrere al decreto 35/2013, denominato “Salva debiti” che proprio qualche mese addietro, col decreto Enti Locali del giugno 2015 è stato rifinanziato con la somma di circa 650 milioni di euro a disposizione dei Comuni in difficoltà che faranno richiesta».

DOPO IL NOSTRO ARTICOLO IL SINDACO FORMICA HA DIRAMATO UN ALTRA NOTA:

Il sindaco Formica: «Il comune di Milazzo non rinnoverà il dissesto»