Patti & Affari, così assumevano personale segnalato dai politici 19 Agosto 2015 Cronaca 13 Commenti TUTTI I DETTAGLI. Lo chiamano “il giochetto”. Un gioco “milionario” che consisteva nella gestione e la turbativa delle gare d’appalto legate ai Servizi Sociali forniti dal Comune di Patti tra il 2008 ed il 2013. E che prevedeva l’assunzione di personale non preparato ma con una forte raccomandazione politica. Con queste accuse stamattina gli uomini del commissariato di Polizia pattese e della squadra mobile di Messina, ha dato vita all’operazione “Patti e Affari” che ha portato all’esecuzione di sette provvedimenti cautelari. Si tratta del cilmine di una indagine che si è protratta per molti mesi ed ha comportato lo svolgimento di numerose attività tecniche (intercettazioni telefoniche ed ambientali) e l’acquisizione documentale degli atti relativi a numerose gare d’appalto. Agli arresti domiciliari: Giuseppe Busacca, 58anni, presidente della cooperativa Genesi; Giuseppe Pizzo, 61anni, rappresentante legale della cooperativa Capp 1990 e Salvatore Colonna, funzionario dell’ufficio servizio sociali del comune di Patti. Provvedimento di divieto di dimora a Patti disposto invece a carico di Tindaro Giuttari, imprenditore 57enne, referente della cooperativa Maresol. Due altri funzionari, Luciana Panasiddi, del comune di Patti e Carmelo Zeus, del comune di Piraino, sono stati invece sospesi dalle funzioni per otto mesi. L’ipotesi accusatoria è di associazione a delinquere finalizzata alla frode in pubblici servizi, turbata libertà degli incanti, abuso e truffa aggravata. L’inchiesta ha messo a nudo un sistema, ricostruito dagli inquirenti, attraverso cui si generava a Patti un sostanziale monopolio degli appalti nei servizi sociali gestito da un gruppo di imprenditori capeggiato da Pizzo e Cappadona. Un sodalizio che, si legge tra le carte dell’inchiesta, aveva fortissime radicazioni in ambito politico amministrativo. In particolare la Procura ipotizza la sussistenza di un sodalizio tra politici ed imprenditori nel periodo della giunta guidata dal sindaco Pippo Venuto in cui era assessore ai servizi sociali Francesco Gullo. I due ex amministratori risultano destinatari di avviso di garanzia con le ipotesi di associazione a delinquere, abuso d’ufficio, corruzione e turbativa d’asta. Allo stesso modo risultano tra gli indaganti l’attuale sindaco di Patti, Mauro Aquino, l’assessore Nicola Molica, il presidente del consiglio comunale Giorgio Cangemi, il suo vice Alessio Papa ed il consiglierie comunale Nicola Giuttari. Avviso di garanzia anche per il sindaco di Librizzi Renato Cilona. Lo chiamavano “il giochetto”. Così parlavano tra loro gli indagati, ignari di essere intercettati dalla Polizia. Alle gare d’appalto erano invitate le sole ditte con sede nel distretto 30 (di cui Patti è capofila. Quelle ditte erano affiliate al gruppo controllato da Giuseppe Pizzo. Alle gare si presentava quindi solo quella che – previo accordo – doveva essere designata, opure, le altre presentavano condizioni meno vantaggiose. In alcuni casi l’offerta veniva esclusa per palesi irregolarità formali. Funzionava così, secondo gli inquirenti, il sistema che garantiva il monopolio dei servizi socio assistenziali. Capo saldo dell’inchiesta condotta dalla Polizia pattese, diretta dal vice questore aggiunto Carmelo Alba, il rapporto tra imprenditori e politica. Un rapporto nato all’epoca dell’amministrazione Venuto, con Francesco Gullo assessore. Del circuito, scrivono gli inquirenti, facevano parte anche i due dipendenti comunali Luciana Panasiddi e Salvatore Colonna. Il gip, pur riconoscendo l’esistenza del sodalizio e la sussistenza dei reati di abuso d’ufficio ipotizzati, ha escluso la sussistenza di gravi indizi probanti la consapevole partecipazione dei due funzionari. Col cambio di amministrazione, a Giugno del 2011, il sistema sembra però incrinarsi. Gli imprenditori decidono quindi di cambiare le loro strategie cercando di consolidare la posizione predominate anche con i nuovi amministratori. In questa fase, scrive la Procura, emerge la presenza di nuovi soggetti, in particolare di Tindaro Giuttarie Giuseppe Busacca che riescono ad inserirsi nelle assegnazioni ed a rompere il predominio di Pizzo e Cappadonia. Un gruppo che però si ricompatta a fine 2011, quando s’inaugura una strategia condivisa tra gli imprenditori di volta in volta impegnati, a volte con la partecipazione degli amministratori. Nel corso delle indagini è emersa, infatti, la reiterata ingerenza di politici nelle assunzioni di personale in seguito alla assegnazione dei servizi. Dopo la vittoria nella gara, l’imprenditore veniva contattato dai politici o dai dipendenti comunali incaricati, per segnalare i nominativi di personale da assumere. Il gip, per tale condotta, ha riconosciuto la fortissima ingerenza dei politici ed il legame tra queste assunzioni ed il contesto elettorale di riferimento. Ciò ha comportato l’assunzione, in molti casi, di personale non preparato, che ha fornito servizi scadenti in settori delicati come l’assistenza ai disabili, ai minori, nelle colonie, tant’è che è stata ipotizzata l’esistenza di più reati di frode nelle pubbliche forniture per l’assunzione di personale privo del titolo OSA. Ecco il dettaglio delle accuse inserite nell’oridnanza: A GIUSEPPE BUSACCA, quale presidente della Cooperativa GENESI, in cambio dell’assegnazione del servizio di assistenza domiciliare disabili per il distretto D30 per l’anno 2012, assumeva personale segnalato da politici e amministratori. Lo stesso si faceva lecito di porre in essere condotte estorsive nei confronti di taluni dipendenti, costretti a sottoscrivere lettere di dimissioni preconfezionate sotto minaccia di non essere altrimenti assunte. Le stesse lettere venivano poi utilizzate per dissimulare i reali licenziamenti, così peraltro evitando di incorrere nelle penalizzazioni contributive normativamente previste per tali casi e così integrando gli estremi del delitto di truffa aggravata. Il personale assunto, peraltro, risultava talora privo dei prescritti requisiti di legge, di tal ché la sua assunzione integrava estremi del reato di frode nell’esecuzione del contratto. A SALVATORE COLONNA, quale funzionario dell’Ufficio Servizio Sociale del comune di Patti, per agevolare l’assunzione di presegnalato personale privo dei prescritti requisiti (titolo OSA) presso la cooperativa di PIZZO Giuseppe, aggiudicataria di servizio di assistenza igienico sanitaria Scuole per l’anno 2011 nel comune di Gioiosa Marea, escogitava l’espediente di far inoltrare al comune di Patti e far vistare con presa d’atto dal proprio ufficio una richiesta di conferma di operatori precedentemente assunti per pretese “ragioni di continuità didattica”. COLONNA in concorso con amministratori locali segnalava personale da assumere all’imprenditore BUSACCA Giuseppe assegnatario del servizio di assistenza domiciliare disabili per il distretto D30 per l’anno 2012. Nell’ambito della gara per il servizio di assistenza domiciliare per anziani e telesoccorso per l’anno 2012 in Patti, lo stesso COLONNA – quale componente della commissione aggiudicatrice – influiva nella valutazione del progetto presentato dalla cooperativa MARESOL (riconducibile all’indagato GIUTTARI Tindaro) per agevolarla nell’assegnazione. Stessa illecita condotta agevolatrice poneva in essere per l’ATI riconducibile a PIZZO Giuseppe nel corso della selezione della ditta affidataria del servizio di assistenza domiciliare educativa distretto D30 per l’anno 2012, nonché nella gara relativa alla c.d. colonia estiva distrettuale per l’anno 2012. Inoltre, nel corso della predisposizione della determina per il bando relativo alla c.d. colonia estiva distrettuale per l’anno 2012, inseriva capziosamente il necessario requisito della sede operativa in territorio di Patti. Allo stesso funzionario comunale di Patti viene contestato di avere abusato della propria qualità e dei relativi poteri, inducendo due donne a promettergli indebitamente favori sessuali in cambio, rispettivamente, dell’assegnazione di un alloggio popolare e dell’inserimento nel progetto “Spazio Lavoro” di cui all’avviso pubblico del 1 febbraio 2012. A GIUSEPPE PIZZO, quale imprenditore nel settore dei servizi sociali operativi nel territorio di Patti e dei comuni del distretto D30, viene contestato di essere tra i capi e promotori di un’associazione a delinquere impegnata nel concordare con altri imprenditori la spartizione dei servizi e le modalità di partecipazione alle gare. Nella qualità di legale rappresentante della Cooperativa CAPP 1990, aggiudicataria di servizio di assistenza igienico sanitaria Scuole per l’anno 2011 nel comune di Gioiosa Marea, per agevolare l’assunzione di presegnalato personale privo dei prescritti requisiti (titolo OSA) ricorreva al già citato espediente di far inoltrare al comune di Patti e far vistare con presa d’atto da quell’ufficio Servizi Sociali una richiesta di conferma di operatori precedentemente assunti per pretese “ragioni di continuità didattica”. Nella stessa qualità, a seguito dell’aggiudicazione del servizio di assistenza igienico sanitaria Scuole presso il comune di Oliveri (facente parte del distretto D30), accettava di assumere un’operatrice segnalata da quel comune ancorché priva dei prescritti requisiti professionali (titolo OSA). Analogamente, nell’ambito dello stesso servizio svolto nel comune di Raccuia (anch’esso rientrante nel distretto D30), accettava di assumere due operatrici segnalate dal comune prive dei requisiti necessari. Nel corso della selezione della ditta affidataria del servizio di assistenza domiciliare educativa distretto D30 per l’anno 2012 nonché nella gara relativa alla c.d. colonia estiva distrettuale per l’anno 2012, PIZZO Giuseppe (quale responsabile di ATI) veniva agevolato dall’indagato COLONNA con l’indebita attribuzione di un punteggio superiore a quello spettantegli. A TINDARO GIUTTARI, faceva da tramite nella segnalazione per l’assunzione da parte di BUSACCA Giuseppe, quale presidente della Cooperativa GENESI, affidataria del servizio di assistenza domiciliare disabili per il distretto D30 per l’anno 2012, di personale segnalato da politici e amministratori di Patti. Quale referente dellacooperativa MARESOL, fruiva di indebita assegnazione di punteggio superiore a quello spettantegli nella gara per il servizio di assistenza domiciliare per anziani e telesoccorso per l’anno 2012 in Patti, previo accordo con il componente della commissione aggiudicatrice COLONNA. A LUCIANA PANISSIDI, quale dirigente dell’Area Servizi Sociali del comune di Patti, si contesta la materiale adozione degli atti provvedimentali di propria competenza che hanno reso possibile talune condotte illecite sopra segnalate. A CARMELO ZEUS, quale responsabile area amministrativa del comune di Piraino, si contesta di avere ricevuto da CAPPADONA Michele, durante la procedura di assegnazione del servizio assistenza domiciliare anziani e telesoccorso per l’anno 2012 in Piraino, una busta contenente una percentuale di ribasso superiore a quella indicata nell’offerta formalmente presentata con l’accordo che, in caso di necessità, avrebbe proceduto alla relativa sostituzione. A seguito dell’assegnazione del servizio alla cooperativa PEGASO, ZEUS richiede l’assunzione di una persona. La Procura della Repubblica di Patti, a seguito dell’ordinanza del GIP, ha inoltre emesso nr. 39 avvisi di garanzia per reati di Associazione per Delinquere, Abuso d’Ufficio, Corruzione, Turbativa d’Asta ed altro. Tra i destinatari del predetto avviso di Garanzia figurano: AQUINO Giuseppe Mauro – attuale Sindaco di Patti; CANGEMI Giorgio – attuale Presidente Consiglio Comunale Patti, MOLICA Nicola – attuale Assessore Giunta Comunale di Patti; PAPA Alessio – Vice Presidente del Consiglio Comunale di Patti; GIUTTARI Nicola – Consigliere Comunale di Patti; VENUTO Giuseppe – ex Sindaco di Patti; GULLO Francesco – ex Vice Sindaco ed ex Assessore Comune di Patti; CILONA Renato – Sindaco Comune Librizzi; AGGIORNAMENTO. A Carmelo Zeus, funzionario del Comune di Piraino coinvolto nell’inchiesta denominata “Patti e Affari”, “non viene contestato alcun reato associativo ed è chiamato in causa per un presunto tentativo di “combine” della gara di affidamento del servizio di assistenza domiciliare anziani nel Comune di Piraino per l’anno 2012, ipotizzato sulla scorta di conversazioni intercettate tra terze persone il cui contenuto è tutto da riscontrare”. Lo precisa l’avvocato Salvatore Cipriano, legale di Zeus, secondo cui “la gara oggetto di contestazione è stata correttamente espletata con condotte palesemente antitetiche all’ipotesi investigativa, nonché con risultati opposti alle presunte aspettative dei terzi captati”. Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 5.009 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT