Amministrative 2015, la classifica dei promossi e bocciati di Oggi Milazzo 17 Giugno 2015 Cronaca 4 Commenti Le amministrative sono finite con la vittoria del sindaco Giovanni Formica. Ora si possono tirare le somme di questa lunga campagna elettorale. Ci ha provato il nostro collaboratore Sebastian Donzella che ha stilato una classifica semi-seria assegnando dei voti. MILAZZO 2015 – DIAMO I VOTI ALLE ELEZIONI! (giudizi semiseri che spero non mi regalino querele 😎) 10 I TIPOGRAFI: come ogni elezione che si rispetti sono loro i vincitori incontrastati. Gli unici a esultare prima ancora che si voti, gli unici pervicacemente all’opposizione. Perché, per loro, prima si ritorna a votare e meglio è (vale lo stesso per OggiMilazzo, però meglio non dirlo ad alta voce 😆). 9,5 UFFICIO ELETTORALE: lavorano in un mese quanto un normale impiegato farebbe in un paio d’anni. Dimenticano termini come cuscino, letto e dormire per far spazio a espressioni come “ma qualcuno ha capito come si vota a sto giro? No, perché se non lo sappiamo noi…” e “ah, quindi lei mi viene a dire che ha perso la scheda elettorale a cinque minuti dalla chiusura dei seggi?”. Adesso, per loro, un meritato letargo fino alle prossime votazioni. 9 ANTONIO FOTI: il consigliere con meno voti: salire con 177 preferenze è un capolavoro politico (unito a una discreta dose di culo). Ha il fiuto da segugio di indovinare l’unica lista che può proiettarlo al Comune. Nelle ultime settimane è in pressing su associazioni ed elettori che neanche Gattuso formato Germania 2006. Con un solo pensiero fisso: Votantonio. 8,5 Impossibile non citare i DR, capaci di trionfare a Milazzo sostenendo un sindaco di sinistra e di vincere anche a Barcellona, facendo votare un sindaco di destra. Va dove ti porta il quorum. 8 MARIO LAMETTA: lo si è amato o lo si è odiato. Di sicuro di lui tutti hanno parlato. Il barbiere elettorale più scomodo di Milazzo è stato il jolly di queste amministrative. Il mio scoop personale più grande è stato scoprire la sua identità (niente messaggi privati, ho giurato nelle sacre acque del Mela di non rivelarne il nome. Però, si: è un geniale cretino). 7,5 PIPPO MIDILI: incassa la sconfitta con aplomb inglese. Anche perché incassa 330 voti che lo spediscono dritto in Consiglio comunale. Da applausi l’intervista a caldo dopo la pesante sconfitta: sarà una delle maggiori gatte da pelare dell’amministrazione Formica. 7 LORENZO ITALIANO: per qualcuno era solo, povero e pazzo. E invece, partendo da zero e con un gruppo di giovani, ha dimostrato di tenere botta, sfiorando un ballottaggio che avrebbe avuto del leggendario. Due i punti in meno nel giudizio finale: uno per non aver centrato un posto da consigliere e uno per aver perso il pathos. 6,5 CARMELO FORMICA: dura la vita se fai il calciatore e sei il fratello di Baggio, Maradona e Kakà. Durissima l’elezione se fai il politico e hai lo stesso cognome del sindaco Giovanni. Resta un onorevolissimo quarto posto che magari non farà partire il cambiamento ma viste le percentuali proprio schifo non fa. 6 come il SEGGIO DEL TONO che ha comunicato, ultimo degli ultimi, i dati al Comune alle 3 di notte, non facendoci dormire. Loro, invece, per tutto il giorno avevano dormito benissimo. 5,5 di attesa alla staffetta culturale DARIO RUSSO-SALVO PRESTI. Legioni di arabi, svevi, normanni, greci, cartaginesi, borbonici e saraceni aspettano di capire cosa cambierà da un assessorato all’altro. La prima svolta potrebbe essere il caviale nei menù delle guardie del Castello? Servirà a tenere fedeli le truppe? 5 alle persone che mi hanno detto “Sai che Tizio, Caio e Sempronio comprano i voti a 50 euro?”. L’insufficienza non è per il VOTO DI SCAMBIO, deprecabile ma mai dimostrabile, ma per i miei amici: potevate farlo il mio nome, 50 euro m’avrebbero fatto comodo 😁 4,5 Dovevano rivoluzionare la politica milazzese, sono rimasti nel brodo primordiale. I BIG BANG restano aggrappati all’assessore Presti (senza consiglieri), mentre in aula salutano la compagnia prima ancora di iniziare. O forse no: la speranza che Giovanni Di Bella rinunci al seggio per lasciarlo ad Antonio Napoli è l’ultima a morire. Ripescaggio o non ripescaggio, questo è il problema… 4 Come i voti che mancano a STEFANIA SCOLARO per entrare in Consiglio. Pur essendo la più votata del PD a Milazzo, ha in lista una marea di aspiranti consiglieri che messi insieme beccano meno preferenze di me da rappresentante di classe. L’unione fa la forza, l’esempio DeM (l’altra faccia del PD), lo dimostra. 3,5 se togliet ela virgola avrete la TEMPERATURA percepita all’ombra durante il ballottaggio. Per evitare che metà dei milazzesi, la prossima volta, diserti le urne, trasferite i seggi sulla spiaggia. 3 Come il mandato che sognava CARMELO PINO. Il sindaco bipolare, tanto showman quanto incazzoso, riesce nell’impresa di arrendersi a quella da lui stesso definita “Corazzata Brancaleone”. Stavolta ad affondare è lui, dando la colpa anche a quegli elettori che fino al giorno prima erano i suoi “carissimi concittadini”. 2,5 In uscita in libreria il nuovo best-seller di BARBARA LA ROSA, “Come perdere due elezioni in due città diverse nel giro di 15 giorni”: prima a Milazzo conquista ben 0 seggi (accanto alle percentuali bulgare dell’UDC), poi da assessore designato a Barcellona si inabissa con la Collica. Se continua così può battere il record della Juve in Champions League. 2 la percentuale di GREEN MARANO. Si era incendiato dopo l’incendio alla Raffineria, si è spento come l’incendio alla Raffineria: lentamente e con tanto fumo. Riesce a prendere meno voti della sua lista mentre il suo ex grande amico ambientalista Maimone sale sul palco a festeggiare. 1,5 ai CONSIGLIERI CON L’AURICOLARE. Figli di, fratelli di, cugini di, amici di, cognati di, nipoti di, vicini di casa di. Alzi la mano chi non ha pensato, almeno una volta, che qualcuno dei nuovi eletti stia pregando affinché prendano i telefonini dentro l’aula consiliare. 1 a GIOVANNI FORMICA, che mi costringerà a cambiargli soprannome: l’ho preso in giro chiamandolo sindaco per gli ultimi tre anni, ora lo chiamano tutti così per davvero. La prossima scelta sarà tra onorevole e compagno. Ha festeggiato con il numero che fu di Zoff sulla maglia, sarà l’asso di Milazzo per i prossimi 5 anni. La speranza è che sia la carta davanti a re, regine e fanti vari. Per i detrattori, invece, viene già per ultimo dopo il due di picche. 0,5 agli AUTOMOBILISTI COL MEGAFONO SUL TETTUCCIO, che hanno rotto timpani e altre membrane di più occulta ubicazione per tutta la campagna elettorale. Io vi troverò e vi suonerò i citofoni di notte. 0 niente Salvini + niente programma = niente voti. Tra i milioni di problemi che ha la nostra città, l’unico che non esiste è quello degli extracomunitari. Giusta e doverosa l’indifferenza dei milazzesi ai LEGHISTI (che odiavano i terroni ma ora li candidano 😂). Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 2.468 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT