Perchè i commercianti di Milazzo non sorridono? 17 Aprile 2015 Il Commento 11 Commenti “Perché i commercianti di Milazzo non sorridono mai?”. Per un momento all’interno del teatro Trifiletti è calato si silenzio. Fino a quel momento c’era stato un civile ma acceso dibattito su tematiche ambientali nell’ambito di un focus organizzato dalla Consulta provinciale degli studenti di Messina. A porre la domanda agli studenti impegnati in workshop è stato l’ingegnere Luca Franceschini, Capo del personale della Raffineria di Milazzo «Che c’entra, mi scusi?», replica un ragazzo. Veramente l’avevo pensato pure io che “c’azzecca”. Eppure Franceschini aveva ragione. Lasciando da parte lo scontro senza soluzione tra tutela dell’ambiente e ricatto occupazionale delle industrie, la sostanza della domanda era: molti di voi non vogliono le industrie, ma alla fine i milazzesi cosa stanno facendo per trovare un’alternativa alla Raffineria su cui – inutile negarlo – gira l’economia del comprensorio? Punta sul commercio? Anche i milazzesi preferiscono acquistare fuori città. Il personale spesso si scoccia a rispondere anche alla richiesta di un prezzo o alla prova di un indumento. Milazzo sta scommettendo sul turismo? Nella litoranea di Ponente, l’unico posto dove si potevano realizzare strutture alberghiere, negli ultimi 15 anni sono nati come funghi cooperative e palazzi. I lidi aprono a luglio e gli si impedisce di fare ristoro o musica dal vivo la notte. Scommette sull’agricoltura? Tranne i vivaisti che si difendono ed esportano anche all’estero in cosa sono specializzati i nostri agricoltori? Tutta questa vicenda mi ricordo Nanni Moretti. Nel film Ecce Bombo sottolineava che gli italiani si meritavano Alberto Sordi. Ho la netta impressione che i milazzesi si meritino le industrie. Gia.C. Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 2.572 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT