L’associazione “E’ Possibile” (area Civati), dopo aver condiviso la candidatura di Salvatore Presti alle primarie, prende le distanze dal tentativo dell’attuale sindaco e neo iscritto al Partito Democratico Carmelo Pino di dare vita ad una eventuale partecipazione alle Primarie del centrosinistra. A dichiararlo con una nota stampa Piero David, coordinatore regionale dell’Area Civati e dell’associazione “Sicilia è possibile”, Antonio Foti dell’assemblea regionale Pd e il portavoce dell’area Civati Milazzo Attilio Andriolo. L’intervento arriva alla vigilia del convegno “Dal dissesto al rilancio” organizzato domani mattina al cinema Liga nel quale si dovrebbero lanciare anche le primarie del centrosinistra. L’area Civati prende le distanze. «Riteniamo che l’ordine del giorno votato all’unanimità dai componenti dei direttivi dei due circoli il 12 novembre, e che prevede l’impossibilità per l’attuale Sindaco di partecipare alle primarie, venga rispettato. Nel caso in cui si paventasse il rischio di un inquinamento delle primarie o addirittura la partecipazione del primo cittadino o di un componente della giunta, alle stesse, l’area Civati di Milazzo inderogabilmente non parteciperà alle primarie, proprio per l’alto valore che rappresentano”. Ci auguriamo che i quadri provinciali e regionali del Partito Democratico facciano chiarezza definitivamente sulla vicenda, in quanto l’immagine e lo spettacolo mortificante che il Pd sta offrendo alla città non può che avere ricadute negative”.

Foti e David

Poi continuano. «Le primarie – si legge nella nota – hanno un valore significativo, in quanto, oltre ad una legittimazione politica reciproca tra i candidati, sono finalizzate anche a prospettare la creazione di un progetto radicalmente alternativo rispetto agli ultimi cinque anni di governo cittadino, e come tale devono svolgersi in un clima di leale competizione e trasparenza, evitando inquinamenti alcuni. Non possiamo non constatare il fallimento politico di questa amministrazione. Quest’ultima per quattro anni e mezzo ha “latitato” politicamente, basando la sua azione amministrativa sul dissesto piuttosto discutibile, e aprendo una diatriba e una contrapposizione feroce e sterile con il consiglio comunale, dando un’immagine deleteria delle istituzioni cittadine. Una città che da due anni vive un deficit democratico forte. Nessun tipo di controllo, nessuna partecipazione rispetto ai processi amministrativi. Un’amministrazione totalmente autoreferenziale distante dai problemi che attanagliano la nostra città». Secondo i firmatari «i Comuni non possono e non devono fallire» poichè «il loro capitale non é solo economico, ma rappresenta la dimensione sociale e collettiva di un’intera comunità». L’amministrazione Pino viene accusata di non avere «recepito un euro di finanziamento, sia regionale che sovranazionale. Solo mutui che resteranno sulle spalle delle future generazioni insieme al dissesto». Accuse anche sul piano ambientale. «Inaccettabile l’atteggiamento di questa Amministrazione nei confronti del tema della salvaguardia dell’ambiente. Il Sindaco non si è dimostrato all’altezza di aprire un confronto chiaro, duro, paritario e trasparente con le alte sfere dell’industria pesante. Un confronto che non significa abbassare la testa, ma significa fare gli interessi della popolazione milazzese, in termini di riqualificazione del territorio e tutela della salute. Questa sudditanza (la notte bianca, la vicenda dei fari dello stadio comunale e la pensilina sono un esempio), è negativa non solo per i cittadini, ma ritengo anche per la Raffineria stessa».