LA LETTERA. L’intitolazione dello stadio Grotta Polifemo a Marco Salmeri continua a fare discutere. Archiviata la cerimonia di inaugurazione della struttura al giocatore milazzese scomparso l’anno scorso in un incidente stradale, Mary Formica, la promotrice della petizione popolare che ha portato alla raccolta di ben 10 mila firme e all’agognata intitolazione, racconta in una lettera inviata a Oggi Milazzo il calvario burocratico ( e non ) che ha dovuto subire per onorare la figura di “Marchitto”. Un racconto che viene fatto non per vanità personale o per una bega elettorale ma per «ristabilire la verità». Pubblichiamo la lettera integrale, se qualcuno volesse intervenire potrà farlo inviando una mail a redazione@oggimilazzo.it

Egregio Direttore, Le sarei grata se volesse ospitare questo mio scritto che spero possa servire a far comprendere come è stata gestita una vicenda di cui si è molto discusso nei giorni scorsi. Quella dell’intitolazione del Grotta Polifemo all’amico Marco Salmeri è stata una celebrazione breve, avvenuta, peraltro, in un giorno di pioggia come quelli della sua tragica morte e del suo funerale. Una cerimonia che si è aggiunta alla lunga lista di intitolazioni pensate per recuperare qualche consenso in periodo di campagna elettorale. Priva di sentimento, aspra e male organizzata, (mancava pure l’audio al momento della scoperta della targa da 50 euro). È mancato il sentimento che invece ha accompagnato in questi mesi quanti si sono impegnati per questo risultato. Non certo il sindaco, il vice, l’assessore allo sport e quanti altri se ne sono presi il merito. Dopo il silenzio, è il momento della verità, utile non ad accaparrare voti o ad invocare meriti, ma necessaria per dare risposta ai tanti che da giorni chiedono di sapere. E se, a poco più di 100 giorni dalle elezioni, mi viene attribuita la “colpa” di essere schierata in modo netto dall’altra parte rispetto all’amministrazione in carica, mi corre l’obbligo di precisare che a maggio del 2014, quando tutto ebbe inizio, ero solo Mary, senza il marchio DeM. Soltanto una ragazza che sposava l’iniziativa per una amicizia con la famiglia Salmeri o più semplicemente perchè la riteneva giusta, senza nulla chiedere. Oggi, per ristabilire la verità mi vedo costretta ad entrare in una polemica “elettorale”. Pazienza. Se battaglia dev’essere che lo sia, ma mai in nome di Marco. Non sono certo stata io ad utilizzarlo per fini politici. Provo a ricostruire la vicenda. Pochi giorni dopo la morte di Marco, su facebook cominciava a farsi viva la voglia di ricordarlo. Ne parlai con sua cugina, mia antica e cara amica. Decisi di recarmi dal sindaco che subito mi annunciò che la questione era complicata in quanto la legge prevede l’intitolazione dopo 10 anni dalla morte; mi indicò comunque nell’ufficio del signor Smedili quello competente a ricevere l’istanza. Insieme a Smedili, quindi, con l’aiuto di Terminal e di Sebastian Donzella, collaboratore di OggiMilazzo.it, ci attivammo per dare il via alla raccolta firme che ho seguito personalmente insieme a diversi amici. Un lavoro faticoso ma impeccabile, nonostante gli attacchi di chi sosteneva che dietro l’iniziativa vi fosse addirittura uno scopo di lucro. Ho, quindi, creato il gruppo Facebook “Il grotta polifemo intitolato a Marco Salmeri” che da subito ha registrato circa 800 iscrizioni ed ho beneficiato del sostegno importante di altri gruppi. In meno di un mese, abbiamo raccolto quasi diecimila firme; noi, gli amministratori del gruppo, gli amici, con il prezioso contributo e sostegno della squadra due torri e di quanti hanno fatto arrivare i fogli firma in tutta Italia ed addirittura all’estero. Tanto era l’amore e la stima per Marco. Ovviamente nessuno del palazzo ha mosso un dito per questo. Ciascuna delle 10mila firme è stata registrata con attenzione, da sole tre persone che hanno lavorato fino a notte fonda, per poter consegnare l’istanza prima che il Prefetto a cui spettava la decisione andasse in ferie. Giunto il momento della consegna, mi fu detto dal Sindaco: “Lasciale qui, poi se ne parla. Non puoi permetterti di venire qui senza appuntamento.” Arrabbiata decisi di protocollare il tutto, con tanto di “foto prova”. Dopo quel giorno, mille viaggi e mille battaglie per riesumare un progetto ormai caduto nel dimenticatoio; nessuno dall’alto che fosse disposto ad ascoltare. Fui costretta ad alzare i toni, pubblicamente, finchè mi fu comunicato che lo stadio non sarebbe stato intitolato a Marco perché il grave evento dell’incendio alla RAM aveva priorità su tutto. Altre urla, altri viaggi. Ed altre scuse… la legge, il Prefetto. Finché oggimilazzo.it prova che altre intitolazioni sono avvenute in tempi brevissimi, con una sola delibera. Inizia così lo scarica barile tra quanti dovevano fare ma non facevano, ed improvvisamente vengo tagliata fuori. Ormai visibilmente schierata politicamente dalla parte opposta, ero diventata scomoda. Arriva comunque il fatidico momento, accompagnato da tante polemiche su facebook, molte delle quali giuste, come quella sull’amichevole che si sarebbe dovuta disputare tra Milazzo e Due Torri. È il 29/12/2014. Caro Marchitto,i tuoi amici e la tua squadra avrebbero voluto organizzare qualcosa di veramente straordinario per ricordarti come meritavi, senza gravare sulle casse del comune. Purtroppo il palazzo ha deciso diversamente. L’importante, dopo tanti sforzi, è che lo stadio porti il tuo nome, scolpito come nei nostri cuori. Per noi una certezza: fino alla fine Marco Salmeri.

MARY FORMICA