Nei fondali di Capo Milazzo cresce raro Corallo nero 23 Dicembre 2014 Ambiente Nei fondali di Capo Milazzo c’è il prezioso Corallo nero. A rivelarlo i risultati dell’indagine condotta nei mesi estivi dall’Ispra sui fondali, nell’ambito dell’iter di istituzione dell’Area marina protetta del Capo. Nel corso di un incontro al Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, il delegato dell’Ispra Leonardo Tunesi ha illustrato l’esito della campagna di monitoraggio effettuata nel tratto compreso tra Punta Rugno e punta Tono, soffermandosi col supporto di slides, sulle caratteristiche dell’habitat marino che presenta alcune particolarità anche non comuni, come il corallo nero. corallo nero Ad introdurre la riunione, alla quale ha preso parte una nutrita delegazione mamertina capeggiata dal sindaco di Milazzo, Carmelo Pino, dall’assessore Salvatore Gitto, e dal responsabile della segreteria particolare Salvatore Caravello, ma anche il rappresentante della Regione Sicilia, Francesco Gendusa, è stato il direttore generale della Divisione IV “Programmazione e sviluppo delle aree naturali protette”, Maria Carmela Giarratano. “La predisposizione degli studi propedeutici conoscitivi delle caratteristiche ambientali e socio-economiche dell’area individuata è fondamentale – ha detto la dottoressa Giarratano – per arrivare alla proposta di perimetrazione, di zonazione e disciplina di tutela dell’are protetta. Nel caso di Milazzo abbiamo registrato un’ottima accoglienza da parte del territorio. Il rappresentante dell’Ispra, Leonardo Tunesi ha quindi relazionato sul lavoro svolto a Milazzo. “L’indagine ha riguardato un’area assolutamente nuova – ha esordito – ed è stato indispensabile procedere ad un monitoraggio abbastanza specifico che ci ha portato ad operare, col supporto di un Rov (robot filoguidato) sino a 200 metri di profondità. Abbiamo verificato la presenza di flora e fauna interessante, di una certa quantità di corallo (rosso, bianco e nero) ma anche di tanto materiale da pesca (addirittura una piramide di nasse abbandonate) che necessita di un’azione di bonifica. Acquisiti questi dati ci muoveremo in tre direzioni: realizzazione di una cartografia per valenze ambientali, l’identificazione delle zone per il turismo rispetto a quelle per la pesca e per la subacquea, ed infine il confronto con gli operatori delle categorie interessate (“stakeholders” territoriali). A tal fine l’Ispra concorderà con l’Amministrazione comunale un calendario di incontri. Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 6.595 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT