Arriva da Barcellona un esposto sulla sicurezza dell’ospedale di Milazzo “Fogliani”. Nel mirino la vicinanza della struttura sanitaria alla Raffineria al cui interno è scoppiato lo scorso 27 settembre un incendio al serbatoio 513 con 30 mila metri cubi di virgin nafta. Nella città del Longano, dove nel tempo è stato vista con diffidenza la chiusura di reparti a favore di Milazzo, la vicenda è diventata oggetto di un esposto. Ci si domanda: in caso di incidente rilevante quanto è sicuro l’ospedale che dovrebbe soccorrere i feriti? L’avvocato Giuseppe Turrisi ha presentato un nuovo esposto alla Procura di Barcellona per chiedere ulteriori accertamenti sull’ospedale di Milazzo, in merito alla sussistenza dei requisiti previsti dalla legge per le infrastrutture strategiche esistenti in zone dichiarate ad elevato rischio di crisi ambientale.

ospedale di milazzo

“Avendo appreso dalla stampa che la Procura della Repubblica ha disposto delle indagini in merito all’incidente alla raffineria di Milazzo, ritengo opportuno ricordare che già l’anno scorso avevo presentato una relazione con cui si sottolineavano i rischi ambientali rispetto alla posizione dell’ospedale mamertino. In merito a quella istanza non sembrerebbe essere stato dato alcun riscontro amministrativo e/o tecnico, nonostante sia stata consegnata, brevi manu in pubblica riunione, all’assessore regionale alla salute, Lucia Borsellino, la quale si era impegnata a rispondere puntualmente ai cittadini del territorio. Davanti al silenzio delle istituzioni sulla delicata questione, ribadiamo la richiesta di verificare se l’ospedale di Milazzo risponda ad ogni requisito previsto dalla legge per le infrastrutture strategiche esistenti in zone dichiarate ad elevato rischio di crisi ambientale e se è stata garantita la sicurezza della struttura ospedaliera, attraverso l’esistenza dei vari piani di emergenza, la predisposizione di piani di evacuazione della struttura, l’esistenza delle autorizzazioni edilizie e quella delle condizioni ambientali richieste dalla legge per l’allocazione di strutture ospedaliere”, scrive l’avvocato Turrisi.