“L’assessore Scolaro è in giunta solo a titolo personale, non può più perché sfiduciata dai consiglieri comunali prima e dai dirigenti, dagli iscritti, da un intero partito, dire di essere rappresentante del Pd perché il Pd non è in Amministrazione. Non possiamo pagare il prezzo della sua ostinata presenza in giunta nonostante tutto il Partito le sia contro”. Dopo le dimissioni dell’assessore Gaetano Nanì i riflettori della politica vengono puntati sull’esecutivo comunale. Il Pd con una nota della segretario Francesca Sindoni attacca non solo il sindaco Carmelo Pino ma anche il vice, esponente democratica di lungo corso.

Carmelo Pino e Stefania Scolaro

“Il sindaco – scrive Sindoni – è tornato ad essere un uomo solo al comando così come a lui piace. Ha rimandato a casa il Consiglio comunale che continua ad accusare di aver bloccato la crescita di questa città. Un tentativo disperato di non ammettere il fallimento della sua Amministrazione che ha gettato invece Milazzo nel baratro. La politica degli annunci non paga e i cittadini vivono sulla loro pelle la disperazione per una vita fatta di difficoltà economica ma anche di marginalità. Disoccupati, precari, pensionati, disabili cercano invano delle risposte da questa Amministrazione. Alcuni sapendo di non poterle ottenere preferiscono un dignitoso silenzio. E’ inutile però insistere su questo stato di cose che solo le elezioni del prossimo anno potranno cambiare- continua la nota del segretario – . Il Partito Democratico che per storia e cultura da sempre è stato al fianco della gente non può accettare questa situazione. Da tempo ribadisce di essere lontano anni luce da questa Amministrazione e la presenza in giunta dell’assessore e vicesindaco Stefania Scolaro non può essere considerata il legame tra Pino e il PD. L’assessore Scolaro è in giunta solo a titolo personale, non può più perché sfiduciata dai consiglieri comunali prima e dai dirigenti, dagli iscritti, da un intero partito, dire di essere rappresentante del Pd perché il Pd non è in Amministrazione. Non possiamo pagare il prezzo della sua ostinata presenza in giunta nonostante tutto il Partito le sia contro”.