Svelato il giallo dell’elicottero che la settimana scorsa, ha sorvolato più volte le industrie del comprensorio di Milazzo. Numerosi lettori hanno chiamato alla redazione di Oggi Milazzo per segnalare gli episodi in particolare i passaggi sugli impianti della raffineria di Milazzo e dell’Edipower /A2A. L’elicottero ha attirato l’attenzione anche perché aveva legato un cavo che “penzolava” come una coda. Varie le ipotesi: una ripresa video da parte della procura di Barcellona, o rilevamenti da parte di Terna che sta realizzando un elettrodotto. La verità sarebbe un’altra. Si tratterebbe di un progetto all’interno del PON Sicurezza per individuare fonti di radiazioni e di inquinamento del territorio di quattro regioni: Campania, Calabria, Puglia e Sicilia. Uno strumento per capire di cosa ci ammaliamo. L’organizzazione è quella del Ministero , i fondi sono europei. Costo dell’operazione che coinvolge strutture pubbliche e private è di 8milioni e 600mila euro.

Dallo scorso giugno è partita la fase operativa del progetto attraverso l’impegno di elicotteri capaci di trasportare un sensore a raggi gamma che dall’alto tracciano una mappa (a maglia) del territorio captando ogni tipo di radiazione, sia quella che potrebbe essere generata da fonti naturali oppure quella determinata di depositi clandestini di rifiuti. I dati una volta elaborati saranno poi trasmessi alle strutture ARPA delle regioni competenti che a loro volta, in sinergia con i comuni, interverranno nei luoghi che la mappa potrebbe indicare con il puntino rosso. In meno di un anno tutto dovrebbe essere concluso e dovrebbe esserci un quadro più chiaro dell’intero territorio del Sud Italia . I dati raccolti quindi serviranno per capire, anche, se alla base dell’esplosioni di gravi patologie nella popolazione possano esserci rifiuti nascosti nelle viscere della terra. La mappatura aerea è affidata alla società Helica srl di Udine.