Stop alla raccolta dei rifiuti all’alba. Ormai da giorni i lavoratori Dusty cominciano a svuotare i cassonetti alle 8, creando non pochi problemi alla viabilità per la presenza di autocompattatori nell’orario di punta in cui i ragazzi vanno a scuola e i genitori a lavoro. Continua, dunque, la protesta dei lavoratori della Dusty. Le maestranze chiedono chiarezza non solo alla società ma anche al Comune che – a loro dire -sarebbe in ritardo del pagamento di due mensilità (gennaio e febbraio) anche se ciò – affermano – non dovrebbe rappresentare un valido motivo per la ditta di non pagare i loro stipendi. Il sindacato Fiadel ha diramato una nota a firma di Ferdinando Vento, evidenziando che «l’ agitazione dei lavoratori del servizio di igiene urbana non riguarda solo la retribuzione dei mesi di gennaio e febbraio 2014 ma, anche il saldo di retribuzione degli anni 2012 e 2013; la mancata applicazione dell’ art. 6 del Ccnl, fattore che ha leso il diritto a 13 lavoratori di Milazzo alla continuità lavorativa, sostituiti dalla ditta con lavoratori provenienti da altri cantieri; il pagamento delle indennità di malattia quota Inps, non pagata ai lavoratori e trattenute dall’ azienda; le quote di cessione del quinto dello stipendio, non versate alle finanziarie e trattenute dall’ azienda; il mancato pagamento della maggiorazione oraria, prevista dal Ccnl, per le ore di lavoro svolte durante il giorno di riposo settimanale (domenica); l’abuso dello strumento della contestazione disciplinare, come terrore psicologico attivato dall’ azienda sul luogo di lavoro, fattore che sta creando una situazione di stress forzato al lavoratore».

Una protesta dei lavoratori Dusty (Foto archivio)

Facendo riferimento alla recente nota della Dusty, la Fiadel contesta quelle affermazioni e ribadisce che «i sindacati hanno sempre rappresentato le rimostranze nelle sedi più consone, ma l’ azienda non mostra alcun interesse a individuare le soluzioni migliori nell’ interesse delle parti. In caso contrario non ci sarebbe stata la necessità di ricorrere allo stato d’ agitazione, allo sciopero, e i lavoratori ai ricorsi legali per tutelare i propri diritti». La Fiadel ha più volte informato e tentato di coinvolgere l’ Amministrazione di Milazzo, quale committente chiedendo al sindaco, con nota scritta, un incontro urgente, sino a oggi però negato. «Rinnoviamo questo invito – conclude il sindacalista Ferdinando Vento – e chiediamo di verificare se esistono ancora le condizioni per mantenere questo appalto.