La sentenza del Cga che reintegra il consiglio comunale ha “un forte sapore politico”. Lo sostiene l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Carmelo Pino. Il commento nasce dopo alle ordinanze emesse il 28 febbraio dal Cga su due giudizi di ottemperanza proposti da privati nei confronti del Comune che bloccano i ricorsi dei due creditori in attesa che la Cassazione chiarisca definitivamente se il consiglio comunale debba essere reintegrato o meno e se la delibera con cui si sancisce il dissesto sia valida:

“Alla luce delle notizie apparse oggi sulla Gazzetta del Sud – scrive l’amministrazione – relativamente alle ordinanze emesse in data 28 febbraio dallo stesso CGA con lo stesso Presidente di collegio ed almeno tre componenti uguali a quelli del 07 febbraio scorso, è prova di come la decisione del reintegro dei consiglieri comunali e della sospensione dell’efficacia della dichiarazione di dissesto abbia un forte sapore “ politico” e non certamente giuridico. Come si può, a distanza di così pochi giorni, cambiare interpretazione sulla stessa materia ?. Più che un caso giuridico, quello del Comune di Milazzo è un caso da studiare per gli aspetti poco chiari che presenta. L’ immunità di cui godono anche i giudici amministrativi consente tutto ed il contrario di tutto sulla pelle dei Milazzesi che restano in balia degli eventi voluti da una ordinanza nella quale non crede neanche chi l’ha emessa visto che 21 giorni dopo la smentisce clamorosamente. C’è da chiedersi cosa sia realmente avvenuto il 7 febbraio in camera di consiglio. Di certo, dopo che a fine gennaio il Cga aveva mantenuto in vita la procedura di dissesto in attesa della sentenza delle Sezioni Unite della Cassazione, ad inizio febbraio, e solo per consentire il reintegro dei consiglieri comunali, cambia completamente orientamento e, poi ritorna alla precedente versione dei fatti riattendendo la sentenza della Suprema Corte. A questo punto, se il Cga in data 28 febbraio si preoccupa di non causare danni gravi ed irreparabili all’Ente, ci chiediamo sgomenti chi invece pagherà i danni gravi ed irreparabili che si stanno già consumando nelle tasche dei cittadini a seguito dell’ordinanza di sospensione de l dissesto?”.