Sciopero all’Edipower. Sindacati temono chiusura 22 Novembre 2013 Ambiente Agitazione sindacale alla centrale Edipower di San Filippo del Mela. Si fanno sempre più insistenti le voci di una chiusura degli impianti. A chiedere certezze per il futuro sono i sindacati Filctem-Cgil Flaei-Cisl Uiltec-Uil che hanno proclamato sciopero e chiesto l’intervento dei sindaci di Milazzo e della valle del Mela, del prefetto di Messina. “Lo scorso 6 novembre segnalammo la drammatica situazione che sta per determinarsi alla Centrale Edipower/A2A di San Filippo del Mela, a seguito dell’imminente dismissione dei due gruppi dal 160 MW prevista nell’Autorizzazione Integrata Ambientale – si legge in un comunicato a firma dei segretari territoriali Pino (FILCTEM-CGIL), Lo Monte (FLAEI-CISL), Caruso, (UILTEC-UIL)- Una riduzione sostanziale della capacità produttiva dell’impianto, quindi, che sommata al calo dell’energia elettrica ed al sempre minor utilizzo delle centrali termiche, comporterà nel breve periodo la scomparsa dell’impianto, con la perdita di 300 posti di lavoro tra diretti ed indotto e pesanti ricadute per tutta l’area”. Edipower/A2A, nei fatti, ha confermato per intero questi timori. L’azienda in sintesi, lo scorso 13 novembre, ha ribadito alla Rappresentanza Sindacale Aziendale l’assenza di un progetto concreto di rilancio e di investimenti, evitando di chiarire nello specifico quale futuro potrà ancora avere l’impianto e soprattutto come verranno impiegati i lavoratori. “Un confronto purtroppo sterile – riprende la nota sindacale – quello cercato dall’azienda, dove la mancanza di elementi concreti serve solo a tergiversare, prendendo tempo per arrivare in maniera silente alla già programmata chiusura del sito. Una tattica inaccettabile quella di Edipower/A2A, favorita anche dal disinteresse mostrato finora dalla politica e dalle istituzioni che, oltre a dover pretendere dall’azienda impegni e rispetto per il territorio che la ospita, sono comunque attori ineludibili per qualsiasi serio progetto di rilancio della centrale”. I sindacati chiedono un confronto tra istitutuzioni al fine di chiarire definitivamente quali sono le intenzioni aziendali e quali conseguenti azioni possano mettere in atto le istituzioni per scongiurare la scomparsa di una importante realtà produttiva. “Ribadiamo pertanto la richiesta fatta al Prefetto di attivare urgentemente un confronto di merito con tutti i soggetti e, in considerazione delle procedure di raffreddamento avviate lo scorso 6 novembre, proclamiamo a supporto della vertenza una prima azione di sciopero con le seguenti modalità: 4 ore per il prossimo 6 dicembre, per il personale turnista e 2 ore il 6 dicembre”. Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 2.417 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT