IL DIBATTITO. Apparentemente si tratta di un “banale” furto di vasi davanti ad un negozio in Marina Garibaldi. In realtà si tratta di un segnale che rende vano qualsiasi progetto per portare Milazzo di fare il gran salto economico, turistico ma specialemente sociale. A non nascondere l’amarezza per questo episodio “minore” avvenuto tra venerdi e sabato notte è Maria Pensabene, titolare di un atelier in via Medici e presidente del Centro commerciale naturale “Centro storico”. Il furto di vasi alti quasi un metro, pieni di sassi per evitare che il vento li potesse rovesciare, è avvenuto di fronte alla vetrina dedicata agli abiti da sposa che si affaccia sul lungomare. Non si è trattato di un furto estemporaneo, ma organizzato nei dettagli visto che per trasportarli era necessario caricarli su di un furgone per di più nella strada più trafficata della città.

Il luogo del furto

“Sono furibonda – ammette Maria Pensabene che per un momento perde il suo abituale aplomb – ma non per i vasi in se stessi che con qualche centinaia di euro si ricomprano, ma per la mancanza di senso civico e di tutela da parte degli organi preposti alla sicurezza. Da un lato si invita noi commercianti a investire, a contribuire affinchè si possa migliorare e rendere accogliente il centro di Milazzo, ma poi non c’è alcuna tutela nei nostri confronti e dei rellativi sacrifici economici. Da un lato gli stessi autori di questo gesto che ritengo a dir poco meschino (si tratta pur sempre di due vasi seppur d’arredamento), dall’altro una città e i suoi rappresentanti che minimizzano questi segnali e non fanno nulla affinchè ci sia un’inversione di rotta. Perchè noi commercianti dovremmo organizzare iniziative, abbellire i nostri negozi, investire in un periodo di crisi per vivacizzare le nostre vie, quando la città risponde in questo modo?”.