“Per statuto un circolo per esistere ha bisogno di 20 iscritti ed al momento a Milazzo risultano essere solo 7 nel 2013 e solo 1 nel 2012; tutti auspichiamo un partito plurale ma la pluralità non può essere indefinita». Continua il botta e risposta tra il reggente provinciale di Sel, Francesco Alparone e gli esponenti di Milazzo. La polemica nasce dalle parole di Alparone, originario di Caltagirone ma taorminese di adozione,  ha dettato la linea pollitica del partito a Milazzo, comune nel quale chiede le dimisisoni del sindaco Carmelo Pino e nuove elezioni. Posizione che cozza con la presenza dell’assessore Dario Russo e la posizione “morbida” dell’ex consigliere comunale Antonio Isgrò.

Antonio Isgrò, esponente Sel

“Ribadisco che Sinistra Ecologia e Libertà è incompatibile con l’Amministrazione Pino” – affermail reggente della Federazione Provinciale di SEL Messina – Mi dispiace che i compagni di Milazzo abbiano dimenticato i due incontri che ho avuto con loro nell’ultimo mese, per discutere del difficile momento che attraversa Milazzo e prendo atto del cambio di linea del consigliere Isgrò, che all’ultimo incontro, i primi giorni di settembre, era d’accordo con me sulla richiesta di elezioni anticipate e sull’opportunità di chiudere anticipatamente l’esperienza di questa mediocre Amministrazione; rispetto l’autonomia decisionale dei compagni ma questa non può essere utilizzata come foglia di fico per giustificare il nostro sostegno ad un esperienza ambigua com’è oggi l’attuale Amministrazione mamertina. Ci tengo a precisare che la mia non è una posizione personale, essendo stato incaricato dal Coordinamento Regionale, su richiesta dell’Assemblea Provinciale di Messina, a reggere la Federazione Provinciale. Ribadisco che per il bene di Milazzo, della Sinistra e del nostro partito occorre ridare al più presto la parola agli elettori e che SEL è incompatibile con Pino, uomo del centro destra. Ricordo ai compagni che, per statuto, un circolo per esistere ha bisogno di 20 iscritti ed al momento a Milazzo risultano essere solo 7 nel 2013 e solo 1 nel 2012; tutti auspichiamo un partito plurale ma la pluralità non può essere indefinita», amonisce Alparone.