Sarebero costati fino ad oggi 30 mila euro i ricorsi presentati dall’amministrazione Pino nell’ambito delle vertenze legate al dissesto e alla decadenza dei consiglieri comunali. A sostenerelo è il presidente del consiglio Saro Pergolizzi. «Caro sindaco – scrive – hai fatto ricorso in Cassazione ? Vuol dire che sei sicuro che noi torniamo, altrimenti per quale motivo? Per essere un Comune dissestato ti permetti il lusso di buttare soldi prendendo avvocati a spese del Comune che ti sono costate fino ad ora circa 30 mila euro per perdere le tue battaglie. Ma perché hai paura che questo consiglio comunale ritorni? Siamo forse dei delinquenti? O rappresentiamo la città di Milazzo nella sua maggioranza che è ben lontana dalle tue posizioni politiche? Sei cocciuto anche mettendo contro quei consiglieri comunali vicini a te che non vedono l’ora di ritornare e che stai perdendo perché i tuoi ricorsi sono anche contro di loro», sottolinea Pergolizzi.

Carmelo Poino in una elaborazione grafica

Ad attaccare è anche il consigliere Damiano Maisano. «Il Sindaco di Milazzo anziché accettare la sentenza  del Cga ed esprimere soddisfazione per il ritorno del Consiglio Comunale organo che deve tutelare gli interessi dei cittadini e controllare l’azione amministrativa, taccia i Giudici del Cga di avere emesso un’ordinanza “Pilatesca” e di avere dato un’interpretazione della norma al quanto “Bizantina” – scrive Maisano – Mi chiedo se il Sindaco di una città può esprimersi in questo modo nei confronti di magistrati che giornalmente applicano le norme nel rispetto della legalità. Ricordo al sindaco Pino che esprime valutazioni ricoprendo le vesti Istituzionali  e lo fa a nome dei 33mila abitanti Milazzesi. Io non mi riconosco in questo giudizio che offende l’operato della magistratura nell’Istituzione più alta del Cga, ma ancora di più ridicolizza l’applicazione della norma. Ritengo che questo avviene perché teme di confrontarsi con i consiglieri e decide di far spendere agli stessi milazzesi altri soldi per cavillosi ricorsi che appaiono temerari. Infatti significherà impegnare altre decine di migliaia di euro dal bilancio comunale e quindi dai soldi che la gente versa al Comune. Questa è la dimostrazione di una Amministrazione che a parole dice di voler tutelare i cittadini ma poi nei fatti la tartassa con  l’aumento di tutte le tasse, con strisce blu in tutta Milazzo, con le solite invettive nei confronti di chi ha amministrato prima di loro, questo per sviare l’attenzione dei cittadini e non mettere sotto i riflettori  quattro anni di assoluta incapacità amministrativa». Non potevano mancare i Verdi di Sicilia e di Milazzo. “Nonostante le parcelle pagate dal comune  all’avvocato Cintioli per essersi opposto al CGA  così come dimostrano le determine sindacali, per difendere un “Dissesto finanziario” che non esiste – scrivono –  oggi assistiamo ad una azione sicuramente temeraria e pertanto condannabile per danno erariale. Come Verdi non riusciamo a comprendere l’ostinazione del Sindaco Carmelo Pino che le tenta tutte per evitare il controllo ispettivo amministrativo del consiglio comunale. Forse ha paura del controllo ispettivo sul Piano regolatore generale? Forse ha paura del controllo ispettivo sulle gare d’appalto milionarie  per il depuratore? Forse ha paura del controllo ispettivo sui provvedimenti presi da questa amministrazione negli ultimi 8 mesi?».