L’assessore ai Beni culturali e al Turismo Dario Russo rinuncia a buona parte dell’indennità e con i fondi risparmiati donerà un pianoforte a coda al Comune di Milazzo. «Il mio intento è quello di rimettere quasi tutta l’indennità a disposizione dell’ente (il resto sarà utilizzato per le incombenze fiscali) – spiega Russo – e ritengo che l’acquisto di un pianoforte a coda possa essere una buona idea». Quando qualche anno fa citai come esempio l’assessore ai lavori pubblici ing. Giuseppe Ryolo, mi dissero che quelli erano altri tempi. Che esageravo, che interpretavo la realtà in modo distorto. Eppure l’ing. Ryolo (al quale a fine Ottocento furono affidati progettazioni e direzioni lavori di importanti cantieri cittadini, tra tutti il palazzo Municipale) per la sua Milazzo non osava pretendere un solo centesimo. Rara avis. Lo stesso faceva Stefano Zirilli, che a titolo gratuito, anzi rimettendoci di tasca propria, ci lasciava in eredità nel 1884 una meravigliosa biblioteca Comunale, che noi – Milazzesi d’oggi – ahimè non meritiamo neanche lontanamente.

Carmelo Pino e Dario Russo

Ho ribadito il concetto, poco più d’un mese fa, anche ai miei amici grillini: «adesso, più che mai, che navighiamo in tempi di crisi economica e di penuria di posti di lavoro e col bilancio comunale dissestato che costringerà i Milazzesi a versare i tributi locali con le aliquote massime,  occorre dare un segnale forte alla Città, annunciare da subito la rinuncia alle indennità ed ai gettoni di presenza in vista delle amministrative del 2015». Ma anche in questo caso, tranne qualche timido sostegno, venivo garbatamente isolato. Adesso il prof. Dario Russo c’illumina con un raggio di sole nel buio tenebroso del dissesto non solo economico, ma anche politico e culturale. E non è un caso che ancora una volta a dare l’esempio sia appunto un uomo di cultura. Proprio come Ryolo e Zirilli. E’ musica soave per le mie orecchie. Ancor più deliziosa perché prodotta dalle corde di un elegante pianoforte a coda. Ho in più d’una occasione criticato anche aspramente l’operato del prof. Russo: come dimenticare il suo sostegno al progetto del nuovo teatro all’aperto che sottrae milioni di euro al restauro del Castello. Onestà intellettuale e correttezza mi spingono adesso a tributarne un sincero omaggio e ad indirizzargli la mia infinita stima e gratitudine. Un suggerimento ai suoi colleghi di giunta, se mi è consentito: imitatelo.

MASSIMO TRICAMO