Dai 10 mila euro in cestini di vimini all’imprenditore pronto a suicidarsi. Al Comune, ormai, la faccenda dissesto è diventata tragicomica. Da sbellicarsi dalle risate se si pensa ai 16 mila bigliettini, alle spese al ristorante, ai viaggi all’estero per rappresentanza a chi “oltre all’inglese, non credo conosca nemmeno l’italiano”, tutti pagati, secondo l’Assessore al Bilancio Pippo Midili, in maniera irregolare e illecita, usando fondi del Comune che servivano solamente per spese eccezionali.

Pippo Midili

I dati sono stati diffusi stamani dall’assessore alle Finanze Pippo Midili e dal sindaco Carmelo Pino. Viene da sorridere anche sentendo, sempre dalla voce di Midili, delle fatture pagate più volte e di cui non era mai stato chiesto il rimborso o di sponsorizzazioni di quattro giorni per la notte bianca a una TV locale per ben 2400 euro (cifra bastevole per tre mesi secondo lo stesso Midili, giornalista e direttore anche di televisioni private). Poi, però, l’assessore tira fuori dal cilindro casi molto più spinosi. Come quello dell’imprenditore di Palazzolo Acreide che “era pronto a spararsi perché il Comune non l’aveva pagato. I finanziamenti europei erano stati spesi per altro, distraendo illegalmente quelle somme. L’abbiam pagato con immensi sacrifici ma il più pesante l’ha dovuto fare lui, licenziando 20 lavoratori, per colpa del Comune”. Perché “a Milazzo era consuetudine non pagare le persone oneste, mentre per gli amici i pagamenti arrivavano immediatamente”. Al punto da arrivare, secondo i calcoli dell’amministrazione Pino, a 37 milioni di euro di debiti. In pratica 1000 euro per abitante. Una cifra enorme nata e alimentata dal “Sistema Milazzo”, come è stato definito oggi dall’assessore, che ha ricordato il simpatico epiteto affibbiatogli dagli avversari politici di “mangiatore di pane e dissesto”.

 

Sebastian Donzella