Furto di benzina alla Ram, notificati avvisi di garanzia 21 Marzo 2013 Cronaca Avviso di conclusione indagine per dieci dipendenti della Raffineria coinvolti nell’indagine sul furto di benzina dagli impianti Ram. Come riporta la Gazzetta del Sud il sostituto procuratore di Barcellona, Fabio Sozio, ha concluso le indagini preliminari, delegate alla Guardia di finanza mamertina. Il pm ipotizza il reato di furto, con le diverse ipotesi aggravanti, di prodotti petroliferi già raffinati e per i quali tra l’ altro non sono state pagate le accise alle casse dello Stato. Si trattava quasi sempre di furti di piccoli quantitativi per volta, taniche di benzina da 10 litri prelevati da singoli dipendenti della Ram. Raffineria di MIlazzoTanta benzina quanto bastava per rabboccare il serbatoio della propria auto e di quella dei propri familiari. L’ inchiesta sui furti di carburante era stata avviata dalla Procura di Barcellona a seguito di una denuncia circostanziata presentata dalla direzione aziendale della Raffineria. Dalla denuncia emergeva che nei controlli dei cicli produttivi sarebbe stata rilevata la mancanza di piccoli quantitativi di benzina stivata nei diversi serbatoi. Secondo il quotidiano a ricevere l’ avviso di garanzia, Giuseppe Trifirò, 45 anni di Milazzo; Salvatore Pellegrino, 39 anni di Santa Lucia del Mela; Vincenzo Bertino, 32 anni di Milazzo; Salvatore Pirri, 25 anni di Furnari; Alexander Scalzo, 27 anni di San Filippo del Mela; Diego Celi, 44 anni di San Filippo del Mela; Giuseppe Puglisi, 41 anni di Barcellona; Mario Capone, 23 di San Filippo del Mela; Giovanni Caruso, 33 anni di Venetico; Stellario Russo, 41 anni di Torregrotta. Gli episodi contestati ai 10 indagati si sono verificati nel giugno del 2012. La benzina veniva prelevata grazie ad un tubo di gomma. La benzina veniva rubata poco dopo l’ imbrunire e in molti casi a notte fonda prima e dopo mezzanotte dalle valvole del serbatoio n. 54 ubicato in un settore situato in prossimità del pontile dell’ industria dove attraccano le petroliere che trasportano il greggio. Nessuna prova di commercio illecito o di prezzi di favore per favorire gli amici. Semplici espedienti adottati in prima persona per non pagare il “pieno” di benzina per la propria vettura. Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 3.720 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT