Quattro sorrisi al “Grotta” in un intero 2012. Non si può dire che l’annata appena trascorsa sia stata tra le più belle di sempre per i colori rossoblù. L’unica nota lieta, in dodici mesi di sofferenza, è stata la salvezza raggiunta lo scorso campionato in casa. Il 25 aprile, giorno della Liberazione (guarda caso…), il Milazzo batteva a fatica e negli ultimi istanti il già retrocesso Celano e si aggiudicava così un altro anno di permanenza in Lega Pro. Fino a lì, i mamertini in casa avevano raccolto solo tre vittorie, una per mese: nel primo match dell’anno con il Gavorrano, a Carnevale contro il Chieti e il giorno prima della festa della donna contro l’Ebolitana. Tra le mura nemiche la squadra era riuscita a battere con un roboante 5-0 l’Isola Liri (poi retrocessa).

Poi, come detto, il 25 aprile, e in seguito nulla più. Son passati oltre otto mesi dall’ultima affermazione tra i Professionisti del Milazzo. In questo lasso di tempo ci sono stati addii con polemiche (“Vogliono Ibrahimovic ma Milazzo non merita nemmeno la Lega Pro” detta dall’allora DS Fabrizio Ferrigno), arrivi in pompa magna con baciata di sciarpa annessa (“Sono di Messina ma mi sento di Milazzo, ci divertiremo”, sibillinamente proferita dal presidente a tempo Giuseppe Peditto), scioperi di calciatori rimasti a dormire negli spogliatoi (news che girava, insieme alle immagini della Champions League, su SKY), numeri uno nel bagagliaio (come non ricordare lo striscione: “E quando tutto sembrava ‘detto e scritto’ dal bagagliaio uscì Giuseppe Peditto”), conti correnti bloccati dai Tribunali (e anche, a quanto pare, la fidejussione presentata direttamente dall’ex AD del Catania, ora al Palermo, Pietro Lo Monaco), addii a raffica (“abbiamo proposto a tutti i giocatori la rescissione del contratto”, annunciato dal nuovo DG del Milazzo, Mario Marino, pochi giorni fa). Un 2012 terribilis, soprattutto verso la fine. Al quale seguirà un 2013 che sembra già di grande sofferenza, vista la classifica (mamertini desolatamente ultimi), la penalizzazione in arrivo (si parla di stipendi non pagati nei “mesi delle follie” agli oltre 40 tesserati) e la rosa che verrà messa in campo (giovani e giovanissimi, sicuramente molto atletici ma con esperienza pari a zero. Senza dimenticare lo stadio desolatamente vuoto (100 spettatori di media, omaggi compresi, nelle ultime partite), il manto erboso da far pietà (“Ma è in terra?” avrebbe esclamato un dirigente di una società ospite alla vista del terreno), il silenzio delle istituzioni (ancora qualcuno in società aspetta concessioni gratuite richieste negli anni passati).Tanti auguri Milazzo. Ne hai veramente bisogno.

Sebastian Donzella