Avrebbe aggredito e picchiato selvaggiamente l’ex fidanzata al nono mese di gravidanza. Con questa accusa C.M., un milazzese di 20 anni, è stato arrestato venerdì dagli agenti del commissariato di polizia.  Il giovane, da mesi sottoposto a misura di sicurezza antistalking (la Procura di Barcellona aveva imposto il divieto di avvicinamento all’ abitazione della ragazza e nell’ arco di 200 metri, dei luoghi abitualmente frequentati)era stato convocato al Commissariato per la notifica degli arresti domiciliari.

Nei giorni scorsi, infatti,  l’ indagato – che aveva il divieto di avvicinarsi all’ ex compagna diciannovenne la quale aveva deciso di rompere i rapporti al quinto mese di gravidanza – non solo l’avrebbe incontrata, ma colpita all’ interno di un bar con una testata all’ arcata sopraccigliare e, una volta caduta a terra, presa a calci. Ed ecco scattare l’arresto dello stalker. Appreso del nuovo provvedimento, il ventenne è andato su tutte le furie e, rivolgendosi ai poliziotti, avrebbe detto “adesso vado a cercarla e le faccio vedere io”. Il “fuggitivo” è stato inseguito dagli agenti. Il ventenne avrebbe cominciato a colpire con pugni gli agenti. Dopo averlo immobilizzato è stato portato al carcere di Gazzi dove ha trascorso la notte. Il giudice ha disposto nuovamente i domiciliari. Il giovane avrebbe perso la testa dopo la “rottura” trasformandosi in stalker. Dando vita, secondo le accuse, ad appostamenti continui, messaggi, telefonate, aggressioni fisiche con lesioni, minacce ed intimidazioni gravi che sarebbero degenerate addirittura nell’ incendio dell’ autovettura della sua ex, parcheggiata sotto casa.