La Lute dedica uno dei suoi incontri del venerdì (quello del 7 dicembre, alle ore 16,30 presso l’ITT “Ettore Majorana) al filosofo milazzese Giuseppe Vaccarino, una fra le figure più rilevanti e originali nel panorama italiano della filosofia della scienza e della semantica. Nei primi anni del dopoguerra Vaccarino è della Scuola Operativa Italiana; con Vittorio Somenzi fonda la rivista “Sigma”, e con lui e Silvio Ceccato la rivista “Methodos”, collabora alla rivista “Archimede” di Geymonat, e dal 1972 per vent’anni è docente di Filosofia della Scienza nell’Università di Messina. La sua riflessione sull’analisi del metodo scientifico, del significato dei termini e delle nostre operazioni mentali produce libri di grande spessore, da “Gli errori dei filosofi” alla “Chimica della mente” fino alle più recenti opere nel cui titolo ricorre sempre il termine “semantica”, a sottolineare il suo prevalente interesse per l’indagine sui rapporti fra linguaggio e pensiero. Intelligenza poliedrica, Vaccarino è anche autore di opere letterarie: sottili e dissacranti racconti filosofici come “Lo sporco”, che nel 1977 vince il Premio L’Inedito, o il più recente “Il pulito”, fino a “Bumonia”, dove esercita con finezza l’arte dell’ironia sui temi più alti della vita spirituale e politica (filosofia, religione, democrazia). A illustrare il significato della sua figura e del suo pensiero saranno il prof. Giuseppe Gembillo, ordinario di Storia della filosofia nell’Università di Messina (e relatore della prima tesi di laurea sul pensiero di Vaccarino), che presiede il Centro “Edgar Morin”, dirige la rivista “Complessità” e varie collane di opere filosofiche, ed è autore di fondamentali studi sui rapporti fra filosofia e scienza, da Croce ad Einstein ad Heisenberg; e il prof. Giuseppe Giordano, associato di Storia della filosofia nella stessa Università, anch’egli affermato studioso delle stesse tematiche, e in particolare del pensiero filosofico e scientifico del ‘900.