“E’ scandaloso aver pagato assessori e sindaco di fronte ad una situazione contabile disastrosa e la spada di damocle del dissesto che pende sul comune di Milazzo”. L’assessore Maurizio Capone, defenestrato dal sindaco qualche settimana fa, attacca a testa bassa. Capone, ad onor del vero, si trova in una posizione particolare visto che è stato l’unico amministratore a non essere stato mai pagato. Infatti, come anticipa lo stesso politico, sta valutando con il suo legale se denunciare per abuso di ufficio il segretario generale Massimo Gangemi.

Maurizio capone

“Non ne sto facendo una questione economica. A mio giudizio i pagamenti non dovevano essere effettuati anche per una questione di riguardo nei confronti dei cittadini e dei commercianti e imprenditori che vantano crediti da anni – sostiene Capone – Io questo l’ho contestato per iscritto, sin dal primo pagamento avvenuto in estate con una nota del 14 agosto. Nello stesso tempo, visto che gli uffici (evidentemente su indicazione politica) hanno deciso di saldare le indennità, ho contestato la motivazione con cui Gangemi ha deciso di non versarmi le indennità sin dall’inizio della legislatura. Proprio per questo ho inviato un atto extragiudiziale in cui invitavo il segretario comunale a provvedere al pagamento, ma non ne ha tenuto conto”. Gangemi ha disposto di non versare le somme “in attesa che sia definito il procedimento di responsabilita’ da parte della Procura regionale della Corte dei conti” relativo all’approvazione della delibera del 2001 con cui si innalzava il gettone di presenza in consiglio fino a 100 euro. Secondo l’atto firmato dal legale di Maurizio Capone, infatti, all’ex assessore sono stati contestati, assieme ad altri ex consiglieri, degli addebiti e gli è stato assegnato un termine per la presentazione di eventuali deduzioni. “Solamente con l’instaurarsi, allo stato eventuale, della fase processuale, successiva all’ipotetica notifica dell’atto di citazione – si legge nell’atto extragiudiziale – è possibile ipotizzare, in via cautelativa l’eventuale riduzione e giammai la sospensione della liquidazione dell’indennità di funzione”. Nel documento l’atteggiamento del segretario Gangemi è ritenuto “ingiustificatamente motivato”. Nell’atto si conclude sottolineando che “in caso di mancato adempimento” entro 30 giorni ” Capone “adirà senza indugio le vie legali per la tutela dei suoi diritti anche di natura risarcitoria e per l’accertamento degli eventuali profili di illecito penale e di responsabilità per danno all’erario”. Gangemi in una nota del 13 settembre ha ribadito che le somme verranno saldate a Capone solo dopo l’eventuale archiviazione del procedimento alla Corte dei Conti che paventa un risarcimento economico da parte dei consiglieri che hanno votato l’aumento del gettone. Gli assessori Massimo D’Amore, Stefania Scolaro, Gianfranco Nastasi e Santi Romagnolo sono stati pagati solo due volte (ad agosto e novembre di quest’anno a saldo dell’intera legislatura). Gli unici che hanno sempre percepito le somme in quanto in “aspettativa lavorativa”, sono il sindaco Carmelo Pino con 3 mila euro di indennità e l’assessore alle Finanze Pippo Midili con 1500 (tutte le cifre sono lorde).