Hanno rinunciato ad una giornata di lavoro per aderire all´assemblea permanente promossa dai sindacati e dire basta alla “accuse” degli ambientalisti rivolte alla loro azienda, la Raffineria di Milazzo. Stamattina davanti al municipio si sono registrati momenti di tensione, ad intervenire sono state anche le forze dell’ordine che hanno calmato gli animi dei 300 lavoratori giunti a bordo di quattro pullman per attendere l´arrivo del presidente nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli, del consigliere comunale Giuseppe Marano e dei promotori del movimento “Insieme per l´Ambiente”. Nulla di eclatante, ma fischi e qualche coro “pesante” all’indirizzo dei politici ambientalisti sono bastati per surriscaldare gli animi. La conferenza stampa aperta al pubblico era stata convocata per confrontare le esperienze della zona industriale di Milazzo e quella di Taranto esplosa a livello nazionale dopo la chiusura dell’Ilva.

 

I lavoratori Ram in aula consiliare

I manifestanti sono stati bloccati dalla polizia all’ingresso ed è stato consentito di accedere alla sala consiliare, nella era prevista l’incontro, solo ad una cinquantina di delegati che hanno contestato veementemente le parole di Bonelli e Marano con fischi e grida (“Milazzo non è Taranto” ripetevano). Ad un certo punto la tensione è salita ulteriormente quando alcuni consiglieri presenti (Francesco Messina, Salvatore Gitto, Ciccio De Pasquale) avevano chiesto ai promotori della conferenza di intervenire, ottenendo un diniego. Marano ha sottolineato l’allarme ambientale, la presenza di neoplasie , di odori molesti, la mancata attuazione del Piano di risanamento. Dati in qualche modo ripresi da Bonelli che ha sottolineato l’assenza di una rete di centraline ambientali e precisato che “la battaglia deve unire ambientalisti e lavoratori e non dividere”. Le maestranze hanno accusato i politici di fare demagogica ed hanno letto un articolato documento firmato dalla Rsu di Cgil, Cisl e Uil (leggi l’articolo precedente di Oggi Milazzo) in cui citano un articolo dell’anno scorso pubblicato dal Il Sole 24 ore sugli investimenti della Ram. Si parla di 750 milioni di euro utilizzati negli ultimi anni per adeguare gli impianti dal punto di vista ambientale. Dopo la lettura del documento i lavoratori hanno abbandonato l’aula lasciando da soli i promotori dell’incontro.