Il consigliere Giuseppe Marano ha inviato una nota al dirigente dell’Ufficio Speciale, Antonino Cuspilici, al presidente della Provincia Ricevuto, al commissario dell’Asp 5, Poli e al prefetto Alecci con la quale chiede che venga eseguito anche a Milazzo lo studio di biomonitoraggio effettuato a Gela dallo studio Sebiomag, coordinato dal Prof. Fabrizio Bianchi del CNR,  “garantendo così ai cittadini residenti le stesse tutele e lo stesso diritto alla salute riconosciuto ai residenti  in altri territori.

“Tale studio – afferma Marano – è stato condotto, su incarico della Regione Siciliana a Gela e i ricercatori , uno studio dell’Organizzazione mondiale della sanità che ha presentato i risultati delle proprie dell’istituto di fisiologia clinica del CNR sotto il coordinamento del Prof. Fabrizio Bianchi , con il supporto del laboratorio di misure ambientali e tossicologiche della fondazione Salvatore Maugeri di Pavia, hanno analizzato 59 sostanze organiche clorurate, 10 pesticidi e 30 metalli pesan-ti nel sangue di 262 persone e nelle urine di una parte di esse, delle quali 186 estratte casualmente in modo stratificato per età dalla popolazione di Gela, Niscemi e Butera, dai 20 ai 44 anni. I risultati dello studio Sebiomag , attesi con comprensibile ansia dalla comunità, hanno evidenziato per i me-talli pesanti un profilo di esposizione diffusa ad Arsenico, che in circa il 20% dei soggetti mostra valori urinari e / o ematici più alti o molto più alti di quanto osservato in altre indagini effettuate su popolazioni non esposte in ambito lavorativo o in circostanze accidentali. Ma sono stati riscontrati anche metalli quali il rame, piombo, cadmio, e mercurio. Ritengo alla luce di tutto ciò – conclude il consigliere – che anche  il comprensorio della Valle del Mela, territorio dichiarato ad elevato rischio di crisi ambientale dal 2002, per il tipo di attività industriali presenti nell’area, debba essere monito-rato con analogo studio per verificare se anche gli abitanti del comprensorio di Milazzo possano correre gli stessi rischi da esposizione, come in altre aree ad elevato rischio siciliane”.