Santi RomagnoloMarano: «Romagnolo fa il dirigente senza contratto» 15 Novembre 2011 Cronaca Il dirigente esterno del comune Santi Romagnolo si insedia ma agli atti non esisterebbe alcun contratto firmato, tanto meno un parere contabile. E’ quanto sostiene il consigliere di opposizione Peppe Marano che giovedì scorso, prima che il segretario comunale Giovanni Matasso lasciasse l’incarico ad un mese dall’insediamento, ha richiesto un accesso agli atti per capire meglio la questione. La nomina del dirigente esterno è stata contestata da più parti sin dal momento della pubblicazione del bando. Santi Romagnolo Molti consiglieri, pure quelli vicino all’amministrazione Pino, ritengono inopportuno la nomina in piena crisi economica dell’ente. «Vorrei capire in base a cosa Romagnolo frequenta gli uffici comunali visto che fino a giovedì scorso non risulta alcun contratto con l’ente» attacca Marano. Romagnolo, in realtà, ha già avuto il conferimento dell’incarico, per cui secondo alcuni esperti, la mancata sottoscrizione materiale del contratto non avrebbe un effetto “derimente”. Nella riunione consiliare di ieri sera, la questione economica dell’ente è stata al centro del dibattito in aula. Tredici consiglieri, su proposta di Roberto Mellina, hanno presentato una mozione che forse sarà discussa già stasera, in cui si chiede l’istituzione di una commissione speciale d’indagine sul settore finanze, Tributi e Programmazione economica del comune di Milazzo. «L’attuale amministrazione già dai primi giorni del suo insediamento ha denunciato una grave situazione finanziaria – si legge nel documento – il consiglio, proprio per questo, ha approvato un Piano di risanamento che prescriveva una serie di limitazioni e di linee guida che l’ente è tenuto a prendere in considerazione. Le iniziative intraprese fino ad oggi dall’amministrazione in materia di tassazione e tributi non rispecchiano le direttive dettate dalla maggioranza del consiglio». I consiglieri contestano il mancato taglio delle rette degli asili nido e le mense scolastiche, e la mancata informazione sui pignoramenti in essere sui Molini Lo Presti e sull’ex mattatoi, sulla carta venduto ma oggetto di contestazioni legali. L’indagine (anche se non se ne fa riferimento nel documento) nasce dall’esigenza di fare chiarezza anche sull’iter dei “gettoni d’oro” percepiti dai politici (100 euro lordi a seduta). Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 2.180 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT