La sede distaccata del tribunale, ospitata a Villa Vaccarino, rischia di chiudere entro un anno, ma a Milazzo non interessa a nessuno. Se a Lipari o Mistretta la gente è scesa in piazza per difendere la chiusura degli ospedali e delle rispettive sedi giudiziarie, nella città del Capo la notizia sta passando quasi inosservata. Il ministero di Grazia e Giustizia, infatti, con un decreto legislativo, ha stabilito che molte sedi minori e uffici dei giudici di pace saranno chiuse entro settembre prossimo nell’ambito di una riorganizzazione e ridimensionamento delle spese.

L’ex pretura di Milazzo

 

Gli ordini degli avvocati hanno convocato nelle settimane scorse una riunione alla Provincia regionale dove sono intervenuti legali, magistrati, rappresentanti sindacali, e i sindaci dei comuni che rischiano di vedersi privati delle sedi. Nessun rappresentante del comune mamertino ha partecipato. «Non ho intenzione di polemizzare con nessuno – esordisce l’avvocato milazzese Stefano Muscianisi, consigliere dell’ordine di Barcellona – ma mi dispiace vedere che questa chiusura più che probabile stia passando senza alcun tipo di reazione da parte dei cittadini e delle forze politiche. Per noi avvocati non cambierà nulla, il problema sarà l’accesso alla giustizia da parte dei cittadini che saranno costretti a spostarsi per prendere parte ad una udienza o per un semplice certificato. Lo ritengo un problema sociale». I disagi saranno legati anche ai locali insufficenti del tribunale di Barcellona dove si registra carenza di spazi. Accogliendo i processi di Milazzo, che interessano anche le cause del comprensorio, ai giudici non rimarrà che rinviare continuamente le udienze. In passato il comune del Longano aveva presentato un progetto di massima per una nuova ala del tribunale, grazie ad un finanziamento di 4 milioni di euro, ma l’argomento non ha avuto seguito. A Milazzo, durante la passata legislatura, il sindaco Lorenzo Italiano aveva preso contatti con l’allora ministro Angelino Alfano per farsi finanziare il recupero della vecchia stazione ferroviaria per trasformarla in sede distaccata del tribunale di Barcellona, ma anche in quel caso l’iter non ebbe seguito.