Valentina Cocuzza e Giovanni Formica

Manifesti con l’appello a dimettersi, emorragia di consiglieri dalla maggioranza consiliare, post di fuoco sui social da parte di esponenti nazionali del Pd. In questi giorni il clima al municipio di Milazzo è rovente non solo per le alte temperature registrate dalla colonnina di mercurio e per la rottura del climatizzatore in sala giunta. Il sindaco Formica ieri sera ha “perso” pure il consigliere Valentina Cocuzza che ha contestato al capo dell’esecutivo lo scarso coinvolgimento nelle scelte politiche accusandolo di “renzismo”. «Sono consapevole della mia inesperienza amministrativa, ma sono anche molto consapevole del valore che ho dato a questo mio ruolo e dell’impegno costante che con umiltà ho profuso – ha detto – Tengo a precisare, come ho letto su una testata giornalistica, che non ho fatto alcuna “assenza strategica”, ne è prova la mia costante presenza in aula ed alle votazioni. Le strategie non sono nel DNA della mia famiglia che ha sempre fatto politica per passione». Cocuzza ha aderito al Gruppo Misto. A lasciare la maggioranza in questi giorni sono stati i colleghi Antonio Foti e Alessandro Oliva in pausa di riflessione. Lapidario il commento del consigliere Nino Italiano: «Ci sono persone che quando vanno via lasciano il vuoto, ci sono persone che quando vanno via lasciano spazi».

I mal di pancia sono, comunque tanti.

Addirittura nei giorni scorsi sono apparsi a Milazzo manifesti che ricalcono quelli elettorali del sindaco che hanno caratterizzato le amministrative 2015 con lo slogan: «Dimissioni!!! Semplice”. A firmarli il movimento Rinascita dietro cui ci sarebbero due esponenti della sinistra radicale mamertina.

Antonio Napoli con Giacomo D’Arrigo

A fare discutere anche nella seduta di ieri sera in consiglio comunale è stato il post di Giacomo D’Arrigo, presidente nazionale dell’Agenzia Giovani che vede come punto di riferimento a Milazzo l’ex consigliere Antonio Napoli, primo dei non eletti nella lista Dem. Piu volte ci sarebbero state “pressioni” affinchè Napoli potesse entrare in aula con la dimissione strategica di qualche assessore – consigliere. D’Arrigo chiama in causa il neo segretario provinciale del Pd, Paolo Starvaggi.

«Milazzo, il più grande Comune della provincia di Messina a guida PD, che rischia di affondare – ha scritto D’arrigo –  Nonostante l’impegno di qualche assessore e consigliere volenteroso, errori, limiti, silenzi del Sindaco – che si sta dimostrando scarso amministratore e politico – rischiano di consegnare una immagine negativa della capacità amministrativa dei democratici. Immagine negativa che non meritiamo. Spero che Paolo Starvaggi persona equilibrata e attenta, affronti questo caso da subito, far finta di non vedere sarebbe un errore: Milazzo è la più grande città a guida Pd della provincia e oltre l’immagine, c’è da capire il rapporto con alleati e chi sta nel Pd o meno.
Forza segretario! Per la buona politica e per la buona amministrazione!».

 

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Cartesiano vero
Cartesiano vero
7 anni fa

peccato che resti solo nei manifesti ma a dimettersi anche tutta la corte di saltimbamchi che ha intorno, che ritornino a lavorare sempre se lo sanno cosa sia il lavoro

Yanez de Gomeira
Yanez de Gomeira
7 anni fa

Purtroppo questa odissea durerà fino al 2020, perchè non avete i maroni (coglioni) per una mozione di sfiducia, e tutti a casa! E così Milazzo affonda nel degrado, nella incompetenza e inefficacia di sapere amministrare. DIMETTETEVI TUTTI PER IL BENE DELLA CITTA’, ANDATE A CASA!!

Massimo
Massimo
7 anni fa

Va via quella ragazza non importa oltretutto pilotata dal padre , anzi , aprigli tutte le porte per metterla fuori. Il discorso è che ti stai trovando da solo nel tuo partito PD come Renzi. Ma questa sinistra sfascia Italia insieme alla Cgil, dove vogliono arrivare? Staremo a vedere

marco
marco
7 anni fa

Mai io penso che la Cocuzza si doveva dimettere prima delle elezioni

Massimo
Massimo
7 anni fa

Sei un bravo ragazzo ma circondato da lupi. Questo è un problema che dobbiamo porci tutti. Non puoi andare avanti così , durante la campagna elettorale c’erano troppi galli che ti portavano voti alla fine devi pagare il conto. Questo vale anche per le regionali e nazionali , non si possono alleare tanti partiti per vincere e non fare nulla ma solo per la casta . A questo punto dimettiti