Appalti truccati al Cas, due milazzesi pagavano tangenti 18 Novembre 2014 Cronaca Sono due i milazzesi finiti agli arresti domiciliari nell’ambito di una operazione della Dia su presunti appalti truccati al Consorzio autostradale siciliano (Cas). Si tratta di F. D., 46 anni e di R. V., 43 anni, amministratrice della Builidng srl. Complessivamente sono dieci le persone coinvolte nell’inchiesta di cui otto agli arresti domiciliari e due destinatari della misura interdittiva «di esercitare imprese o uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese per due mesi». L’attività d’indagine scaturisce da una indagine della procura di Messina sulla gestione della società Tecnogest srl riconducibile all’imprenditore A. G., dichiarata fallita su istanza del pm. L’episodio in cui sono coinvolti i due milazzesi riguarda una presunta turbativa d’asta relativa all’aggiudicazione dell’appalto pubblico bandito dal Cas nel maggio 2013 per l’assegnazione del servizio di sorveglianza attrezzata per le tratte autostradali A/18 (Messina – Rosolini) e A/20 (Messina – Palermo). Secondo gli investigatori gli imprenditori A. G., Andrea Valentini, F. D., R. V., Antonio Chillè, Giuseppe Iacolino di comune accordo con il dirigente del Cas, Letterio Frisone, già dirigente della Provincia Regionale di Messina e dell’Ato Idrico, avrebbero turbato la gara concordando le offerte da presentare e le percentuali di ribasso. Una volta aggiudicatasi la gara, Iacolino, amministratore unico dela Eurotel, di contro si è avvalso per l’esecuzione dei lavori, della manodopera e dei mezzi degli altri imprenditori che lo avevano favorito: il tutto con il placet del dirigente del cas Frisone. Frisone in cambio – sempre secondo il comunicato stampa diffuso dalla Dia – avrebbe ricevuto dai milazzesi D. e V. tangenti per un totale di 100 mila euro. Gli imprenditori, inoltre, si sarebbero accollati le spese di ristrutturazione di un immobile di proprietà del dirigente in località Acqualadroni di Messina. I provvedimenti sono stati emessi dal Gip del tribunale di Messina Maria Luisa Materia, su richiesta del procuratore aggiunto Sebastiano Ardita e dal sostituto Fabrizio Monaco della procura di Messina. I reati contestati a vario titolo sono: turbata libertà degli incanti; corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio; induzione indebita a dare o promettere utilità; istigazione alla corruzione. Gi arresti domiciliari sono stati disposti per: Giacomo Giordano, 43 anni; Ettore Filippi Filippi, A. G., 46; F. D., 46; Letterio Frisone, 59; Ro. V., 43; Giuseppe Iacolino, 32; Filadelfio Scorza, 55. Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 3.475 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT